IL MORTO DEL MESE
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martedì 4 marzo 2014

Morì oggi - 4 Marzo

Pip Proud
(1947-2010)
Tra un impegno e l'altro, tra una chiusura e riapertura, capita spesso che nelle lunghe liste di nomi da necrologizzare ci sfugga qualcuno che meritava di apparire su queste pagine. Così mentre il 4 marzo del 2010 eravamo impegnati a parlarvi del sempre minuscolo eden ahbez, dall'altra parte del mondo e precisamente in Australia moriva Pip Proud, fratello del pittore Geoffrey.

Pip faceva parte di tutta quella schiera di cantanti folk dalle liriche allucinatamente bambinesche e le chitarrine scordate di cui non saremo mai sazi. Inoltre faceva tutto questo quando Barrett ancora non aveva fatto il suo primo album solista. È infatti del 1967 il bellissimo De Da De Dum, che ispirò un film omonimo diretto da un certo Gary Shead, disegnatore per la rivista Oz, che se qualcuno riuscisse a procurarselo e linkarlo nei commenti saremmo tutti molto contenti.

Pip venne un po' riscoperto negli anni '90 e registrò qualche album nuovo, tra cui una collaborazione con Tom Carter. In diverse interviste ammise che i primi album se li pagò di tasca sua, che la sua carriera di musicista non andò molto oltre ad un paio di concerti e che per tutta la vita (almeno fino alla riscoperta) dovette subire gli sfottò di chi lo ridicolizzava per la sua musica strana. Non si fa così ragazzi, no no!

mercoledì 20 novembre 2013

Morì oggi - 20 novembre

Zumbi
1655-1695
Cari lettori dalla carnagione più scura oggi si festeggia il "Giorno della coscienza negra" e lo si fa ricordando la storia di Zumbi, lo Spartaco brasiliano. Zumbi viveva a Palmares in un quilombo ovvero una comunità autogestita di schiavi africani fuggiti, nel caso di Palmares, dal giogo degli olandesi. Il Quilombo di Palmares era grande quanto il Portogallo, ma abitato da circa 30 mila persone.

Zumbi quindi nasce libero e a volerla dire tutta è anche il nipote della principessa africana Aqualtune e suo zio Ganga Zumba è il capo del Quilombo; tutto questo però non serve a salvarlo da un missionario che lo rapisce all'età di sei anni, lo battezza, gli insegna il portoghese, il latino e gli fa fare il chierichetto. Zumbi però compie 15 anni, scappa e torna a Palmares dove fa un po' il bulletto e comanda un po' di missioni militari stravincendo contro i portoghesi.

Nel 1678 il governatore della Capitania de Pernambuco contatta Ganga Zumba e gli propone una tregua: se a Palmares riconoscono l'autorità portoghese a tutti gli ex schiavi del quilombo viene riconosciuta la libertà. Ganga Zumba accetta l'offerta, ma a Zumbi non sta bene, lui li odia i portoghesi e vorrebbe che a tutti i neri venisse riconosciuta la libertà, non solo a quelli di Palmares: quindi spodesta "il zio" (cit.), conquista la leadership e forte della cultura occidentale, fa il gesto dell'ombrello (che lui in quanto brasiliano chiama "banana"), ai portoghesi (che in quanto portoghesi lo chiamano "manguito"). Ad ogni modo tutti si intendono perfettamente e partono 15 anni di conflitto tra i rappresentanti della corona portoghese e la popolazione di Palmares che portano alla morte di Ganga Zumba per avvelenamento.

Lo scontro è ai massimi livelli quando il 20 novembre 1695 Zumbi viene tradito e preso in un'imboscata da Furtado de Mendonça: viene giustiziato, gli viene tagliata la testa, poi gli tagliano il pene e glielo ficcano in bocca. Come un trofeo portano la sua testa così conciata al governatore Melo e Castro (un cognome a tema), il quale la espone in piazza a Recife per far paura ai neri e smentire le leggende che volevano Zumbi immortale.

Oggi la statua della testa di Zumbie è invece esposta a Brasilia in onore del personaggio (nella statua non gli hanno fatto il pene in bocca); i quilombo continuano ad esistere qui e lì in Brasile; tutti i capoiresti lo ricordano come un mito e nel 1984 gli hanno dedicato un film dall'originale titolo di Quilombo con la colonna sonora di Gilberto Gil; a Zumbi però hanno dedicato un po' di canzoni anche i Soulfly, Jorge Ben e i Sepultura.
A felicidade do negro é uma felicidade guerreira

mercoledì 17 luglio 2013

Morì oggi - 17 luglio

İlhan Mimaroğlu
1926-2012
Il facepalm del defunto İlhan Mimaroğlu è tutto per noi. A cosa stavamo pensando l'anno scorso per farci sfuggire uno dei più grandi compositori turchi di sempre? Meno male che ascoltando la sua composizione per nastro magnetico e strumenti La Ruche mi sono chiesto: "Chissà che fine ha fatto İlhan".

lunedì 4 febbraio 2013

Morì oggi - 4 febbraio

George Koltanowski
(1903-2000)
Ve l'avevamo detto che avremmo parlato di George Koltanowski, prima o poi. Eccoci qui: per chi non l'avesse mai sentito nominare, George "Kolty" Koltanowski era un giocatore di scacchi belga, poi naturalizzato americano, il cui hobby preferito erano le partite in simultanea, che giocava (quasi sempre) bendato. Avete capito bene: questa specie di mostro riusciva a giocare bendato (e a vincere, ovviamente) decine di partite contemporaneamente; come cavolo facesse, sfugge del tutto alla mia comprensione. Stabilì per la prima volta il record mondiale di partite simultanee alla cieca nel 1937 (34 giocate, 24 vinte e 10 pattate), poi consolidò ulteriormente il primato nel 1960 (56 giocate, 50 vinte, 6 pattate, con solo 10 secondi disponibili per ogni mossa). Un'altra delle specialità di Kolty era il cosiddetto giro del cavallo, che lui riusciva a risolvere bendato nella variante che impone di concludere il giro sulla casella di partenza.

Nonostante tutto Koltanowski non riusciva a rivaleggiare nel singolo contro i giocatori più cazzuti e arrivò soltanto a livello Master, salvo poi ricevere il titolo di Grandmaster Honoris Causa nel 1988: l'ultimo torneo al quale partecipò furono gli U.S. Open del '46, ma non riuscì neanche a qualificarsi per le finali.

Come già vi avevamo anticipato, è celebre la partita che Koltanowski giocò alla cieca contro Humphrey Bogart: quest'ultimo, che come abbiamo detto non era certo scarso (il suo massimo risultato fu pattare una partita in simultanea contro l'inumano Samuel Reshevsky), perse sonoramente contro il grande campione belga.

Non sono riuscito a trovare molte informazioni a riguardo, ma ho scoperto che Koltanowski negli anni '30 giocò diverse partite contro Marcel Duchamp e il resto della sua combriccola (Max Ernst, Dorothea Tanning, etc.); nel 1945 organizzarono un evento presso la Julien Levy Gallery durante il quale il Maestro belga sfidò in simultanea sette di loro; la cosa interessante è la brochure dell'evento (dettaglio), che annuncia la sfida fra Koltanowski e cinque giocatori ma poi elenca sei nomi (e gli sfidanti erano in realtà sette). Persero tutti tranne Kiesler, che riuscì a ottenere una patta. In quell'occasione giocarono con le scacchiere ideate da Ernst e nell'osservarle Koltanowski ebbe a commentare:
This must be the first exhibition in which the blindfold player has the advantage

lunedì 21 gennaio 2013

Morì oggi - 21 gennaio

Billy Tipton
(1914-1989)
Billy Tipton era un pianista jazz in varie formazioni radiofoniche e poi leader di molte band di standard jazz. Musicista professionista attivo da 1936 fino al 1970, ebbe una vita amorosa travagliata, con figli adottati a carico e un'ulcera peptica che alla fine se l'è portato via.

Ah, era una donna.

A quanto pare a scoprirlo fu il figlio William quando chiamò l'ambulanza per soccorrere il padre morente. Spogliando il padre, appunto, si accorse che le poche nozioni di anatomia che pensava di conoscere erano appena state messe in dubbio: Billy Tipton era nato infatti a Ok City come Dorothy Lucille Tipton, ma quando iniziò a suonare come professionista prese l'abitudine di fasciarsi il seno, infilarsi nelle mutande qualche oggetto che le riempisse e vestirsi da uomo.

In un primo momento Dorothy era Billy solo sul palco e la sua prima fidanzata, Non Earl, sembrava essere a conoscenza della sua vera identità, mentre delle fidanzate seguenti non ne siamo certi: a Betty Cox, con la quale ebbe una relazione per sette anni, disse che aveva avuto un incidente stradale che gli aveva distrutto i genitali e rotto in maniera permanente alcune costole, per cui era costretto a rimanere sempre fasciato. Proprio per ovviare alla vista di tali ferite si accoppiavano solo al buio e lei non entrava mai nel bagno quando c'era Billy.

Nel 1958 ottenne un ingaggio importante per il suo trio che però rifiutò forse per paura che la troppa popolarità potesse scoprirlo. Ad ogni modo iniziò a fare coppia fissa con Kitty Kelly, ballerina di nightclub; da brava coppietta anglosassone, stando alle dichiarazioni postume della Kelly, non fecero mai sesso, ma adottarono ben tre figli.

Anche questa relazione naufragò con l'arrivo dell'adolescenza problematica dei tre non-più-bimbi. Tipton si trasferì in una roulotte con i figli e lì visse in povertà fino al giorno dell'ulcera peptica. Dopo la morte la Kelly provò a farlo cremare in modo che nessuno scoprisse la verità, ma la stampa non si lasciò scappare la notizia e così già il giorno dopo il funerale Tipton ottenne tutta la fama che in vita aveva un po' scansato.

Il caso di Billy Tipton divenne famosissimo e un simbolo della liberazione sessuale etc. libri, canzoni e brevi film sono stati dedicati al pianista dal seno fasciato, ma visto che il necrologio è lunghissimo e quasi privo di link citerò solo i The Billy Tiptons Memorial Saxophone Quartet di Amy Denio, che sono anche il motivo per cui, qui in redazione, ci siamo imbattuti nella fu Dorothy Lucille Billy Tipton.

venerdì 21 settembre 2012

Morì Oggi - 21 settembre

Jaco Pastorius
(1951-1987)
Dato che arriva l'autunno ci ricordiamo per qualche secondo di Jaco Pastorius, che, a differenza di quanto sembra far credere il suo nome, non era un imperatore latino. Pastorius era infatti un rompicoglioni di professione, si ubriacava e prendeva droghe che lo rendevano a volte euforico altre nevrotico e questa cosa lo faceva litigare con tutti (giustamente).

Come si può evincere dalla foto era un bassista; gira voce tra l'altro che abbia inventato il basso fretless dopo che il suo contrabbasso si era distrutto a causa dell'eccessiva umidità del luogo del concerto. Iniziò a suonare con i Weather Report 'ste cosine jazz fusion perfette per i matrimoni e le demo delle tastiere, per poi passare alla carriera solista.

Una sera però il caro Pastorius andò a vedersi un concerto di Santana e riconobbe Alphonso Johnson, ovvero il bassista che lo aveva preceduto nei Weather Report. Molesto come solo lui sapeva essere, salì sul palco per alzargli il braccio in segno di vittoria. A questo punto fu però cacciato dalla sala e tutto stizzito decise per ripicca di andare in un locale malfamato della zona e dare di matto con il buttafuori.

Questo spallaccio, persona sicuramente pacifica e fine, si fece trascinare dall'eccessiva simpatia per i Weather Report e iniziò a caricarlo di mazzate, finché vedendo che Pastorius era in coma con danni al cervello, un occhio fracassato e un braccio rotto, non decise di prendere fiato.

mercoledì 12 settembre 2012

Morì oggi - 12 settembre

Tina Centi
(1933-1991)
Beh, apriamo questa parentesi ghey per celebrare la grandissima cantante e doppiatrice Tina Centi, storica voce della Mary Poppins nostrana (nel canto, mentre nel parlato c'era la sua regolare controparte, Maria Pia Di Meo). Scomparsa nel 1991, si era ritirata dalle scene già nel 1972, quando lasciò Roma e il lavoro per dedicarsi interamente alla famiglia; in ogni caso vent'anni di carriera sono stati sufficienti a farla entrare nella storia, ma che dico, nella leggenda: oltre ad aver prestato la voce a Julie Andrews in Mary Poppins e Tutti insieme appassionamente, ha doppiato Debbie Reynolds in La conquista del West e Dominique, Samantha Eggar ne Il favoloso dottor Dolittle, Vanessa Redgrave in Camelot, Wendy in Peter Pan (nel doppiaggio originale del '53), Audrey Hepburn in My Fair Lady, Deborah Walley in Magia d'estate, Aurora ne La bella addormentata nel bosco, Sally Ann Howes in Citty Citty Bang Bang e addirittura Lea Padovani in napoletano nel film Napoli è sempre Napoli.

venerdì 17 agosto 2012

Morì oggi - 17 agosto

Ray Chapman
(1891-1920)
Torniamo a parlare dello sport più bello del mondo: il baseball! Tempo fa mi chiedevo: chissà se è mai morto qualcuno colpito da una pallina! Le palle da baseball sono più dure e pesanti di quello che si crede e i lanciatori arrivano a tirarle anche a 150 km/h (difatti non è raro che la mazza si spezzi), qualcuno sarà pur rimasto ucciso da un lancio particolarmente forte e decentrato; effettivamente questo qualcuno è esistito: si chiamava Ray Chapman, l'unico uomo della storia del baseball (almeno di quello americano) a morire per mano di un lanciatore.

All'epoca i battitori non avevano l'obbligo d'indossare il caschetto protettivo ed erano ancora legali le cosiddette spitball (per rendere la traiettoria della palla imprevedibile, i lanciatori erano soliti "sporcare" la palla con la terra, sputandoci sopra, graffiandola con le unghie e persino infilandoci dentro dei chiodi).
La partita era Yankees contro Indians, in casa dei newyorchesi; sul monte di lancio c'era Carl Mays, quella sera in cerca della sua centesima vittoria personale, che al quinto inning, su punteggio di 4 a 3 per gli ospiti, si ritrovò a fronteggiare di nuovo l'interbase degli Indians Ray Chapman, autore nel precedente turno di battuta di un bunt di sacrificio, che era anche la sua specialità (è il sesto giocatore di tutti i tempi per bunt di sacrificio e detiene tuttora il record di bunt eseguiti in una singola stagione, 67). Mays, notorio headhunter, lanciò un fortissimo tiro sottomarino che Chapman riuscì sì a colpire, però con la testa, effettuando il suo ultimo colpo di sacrificio, dove a essere sacrificato non era il suo turno di battuta, ma la sua vita. Il rumore del cranio che si frantumava fu tale che Mays pensò che la palla fosse stata effettivamente colpita dalla mazza, così la raccolse di rimbalzo e la lanciò in prima, mentre Chapman si accasciava al suolo.

Dopo la tragedia la MLB pensò di correre ai ripari: invece d'introdurre i caschetti obbligatori per i battitori (regola che sarà inserita solo trent'anni dopo), come sarebbe stato più logico, decise di proibire le spitball, cosa che da lì in avanti cambiò notevolmente lo stile di gioco. A Chapman fu dedicata una placca commemorativa, un libro (The Pitch That Killed) e una graphic novel.

venerdì 29 giugno 2012

Morì oggi - 29 giugno

Ettore Petrolini
(1884-1936)
Signore e signori, so che molti supercritici dopo essersi divertiti a sentirmi, vanno dicendo: "Sì, ma in fondo dice un mondo di stupidaggini." Ebbene, signori, ora basta. Vi dirò delle cose profonde filosofiche, scientifiche, dense di pensiero, di dottrina e di cultura.
(Incipit da La canzone delle cose morte)
Tantissimi anni fa moriva uno dei più grandi attori comici mai morti: Ettore Petrolini. Non ci dilunghiamo in paroloni e dettagli biografici, se volete c'è Wikipedia, ma se non ne avete mai sentito parlare potrebbe farvi bene guardare qualche suo spettacolo: Gastone, Fortunello (personaggio amato dai poeti futuristi), Nerone, Il medico per forza, Gita a li castelli, Ho detto al sole (purtroppo ho trovato solo la versione di Gigi Proietti) e Tanto pe' cantà (esatto, non è di Manfredi).
Son contento di morire ma mi dispiace.
Dopo la morte, che lo colse relativamente giovane per un'angina pectoris, fu seppellito con tanto di frac al Cimitero del Verano ("Creò osservando ed esternò ridendo", fece scrivere Trilussa), ma durante i bombardamenti del '43 la sua tomba fu addirittura colpita da una bomba (in seguito è stata ricostruita).
Imitare non è arte perché se così fosse ci sarebbe arte anche nella scimmia e nel pappagallo. L'arte sta nel deformare.
Fra gli innumerevoli omaggi all'attore romano ricordiamo, oltre alle svariate interpretazioni di Tanto pe' cantà, il Gastone di Proietti e quello di Alberto Sordi e la recentissima versione in salsa ghediniana del Fortunello di Crozza (segnalo senza motivo anche la versione dei Tre Allegri Ragazzi Morti e quella di Giuni Russo).

Vi lasciamo con un suo Verso Maltusiano:
Petrolini è quella cosa
che ti burla in ton garbato,
poi ti dice: ti à piaciato?
se ti offendi se ne freg.

venerdì 13 aprile 2012

Morì oggi - 13 aprile

John Horwood
(1803-1821)
Che storia singolare quella di John Horwood: sono passati 191 anni dalla sua morte, ma solo uno dal suo funerale.

Bristol, 1821: il minatore diciassettenne John Horwood era appena stato mollato dalla ragazza, Eliza Balsom, la quale aveva trovato presto un nuovo compagno; vedendo passeggiare la sua ex con un altro, Horwood diede di matto e fece quello che avremmo fatto tutti: raccolse una pietra e gliela tirò addosso, colpendola in testa. La ferita non era di per sé gravissima, ma una volta in ospedale il Dr. Richard Smith, che in questa vicenda è il vero protagonista, decise di operarla per una sospetta frattura cranica, uccidendola nel processo; infine, segnalò alle autorità Horwood, che fu subito arrestato. Durante il processo, tenutosi all'indomani del suo diciottesimo compleanno, Horwood si produsse nella seguente dichiarazione:
Lord, thou knowest that I did not mean then to take away her life but merely to punish her… though I confess that I made up my mind, some time or other, to murder her.
Bravo! Che difesa efficace! La giuria non faticò molto a raggiungere un verdetto: fu impiccato due giorni dopo al nuovissimo patibolo della New Gaol di Bristol, prigione di nuova costruzione con forca panoramica. Come spesso succedeva all'epoca, il corpo fu donato al Dr. Richard Smith, che aveva partecipato al processo come testimone dell'accusa, il quale lo dissezionò il giorno dopo davanti a 80 persone. Come se non bastasse (questo era meno consueto all'epoca), scuoiò il cadavere e con la pelle fece la copertina di un libro che avrebbe raccolto di lì in poi tutte le informazioni riguardanti il caso, come le lettere dei parenti che invocavano la restituzione del corpo o il ritratto che vedete in alto. Lo scheletro di Horwood, con tanto di cappio al collo, fu riposto in una teca e conservato nello studio dell'abitazione privata del Dr. Smith fino alla morte di quest'ultimo, quindi fu spostato da qualche parte nell'università di Bristol. Lì rimase fino allo scorso anno, quando una tizia, tale Mary Halliwell, scoprì di essere la bis-bis-bis-bis-...-bis-nipote di Horwood e decise di reclamare i resti dell'antenato e dargli finalmente degna sepoltura. Il funerale si è quindi svolto all'una e trenta del 13 aprile 2011, a 190 anni esatti dalla morte.

lunedì 19 marzo 2012

Morì oggi - 19 marzo

Lady Wonder
(1924-1957)
Visto che vi piacciono tanto gli animali, oggi ricordiamo Lady Wonder, la cavalla coi poteri psichici. Eh già, avete letto bene: secondo la sua padrona, Lady Wonder aveva poteri telepatici e poteva rispondere a qualsiasi domanda le venisse fatta; ovviamente, non avendo il dono della parola (francamente, sarebbe stato troppo), per comunicare tirava su con il muso dei tasselli con sopra delle lettere, come potete vedere in foto.

Chiaramente, che ve lo dico a fare, il popolo più ignorante della Terra non poteva non farsi affascinare da 'sta stronzata del cavallo parlante, così davanti alla stalla di Lady Wonder c'era sempre la fila: secondo le stime, negli anni più di 150.000 persone sono andate fino in Massaciusset per chiedere qualcosa al cavallo, al modico prezzo di un dollaro ogni tre domande. Ci sono anche diverse imprese, palesemente inventate, attribuite a Lady Wonder: grazie ai suoi poteri ESP avrebbe aiutato la polizia a trovare il corpo di una ragazza scomparsa, avrebbe indovinato il risultato dello scontro del 1927 tra Jack Sharkey e Jack Dempsey (vinto da quest'ultimo) e avrebbe addirittura fornito indicazioni su dove trovare il petrolio.

Lady Wonder non è certo il primo caso di animale parlante della storia: il primo fu Hans l'intelligente, che sapeva far di conto, poi c'è il Bellissimo Jim Key, che leggeva, scriveva e citava i passi dalla Bibbia dove erano menzionati i cavalli (mah...) e in epoca recente Alex, Koko (il quale ha imparato a parlare solo per poter chiedere alle femmine di fargli vedere le tette), Kanzi (ricordate?), Nim Chimpsky, Rico, Betsy, Bossy, etc. Tra l'altro, ho appena scoperto una cosa fantastica che non posso proprio tenere per me: pare che i nazisti, influenzati dalla storia di Rolf, il cane filosofo, abbiano aperto nel 1930 una scuola per cani parlanti; davvero, era approvata da Hitler in persona e si chiamava Hundesprechschule Asra, ovvero "Scuola per cani parlanti di Asra". Immagino che volessero farne un uso militare, ma i risultati in questo senso furono scarsini; in compenso, ho letto che uno degli "alunni" alla domanda "Chi è Adolf Hitler?" era capace di rispondere "Mein Führer!". Dio, come vorrei avere quel cane.

mercoledì 29 febbraio 2012

Morì oggi - 29 febbraio

James Milne Wilson
(1812-1880)
Ormai siamo abituati a gente morta il giorno del proprio compleanno; a pensarci non è poi un evento così improbabile, esistono casi molto più assurdi e inverosimili: ad esempio, morire il giorno del proprio compleanno quando si è nati il 29 febbraio. E' proprio quello che è successo a James Milne Wilson, famoso per aver ricoperto per tre anni la carica di Primo Ministro della Tasmania, nato il 29 febbraio del 1812 e morto il 29 febbraio del 1880, da non credere. Quindi, facendo due conti, Wilson è morto a 68 anni, ma ha festeggiato solo 17 compleanni. Pardon, 16, a meno che morire non sia considerato un particolare tipo di festeggiamento.

martedì 28 febbraio 2012

Morì oggi - 28 febbraio

Anacleto Bendazzi
(1883-1982)
Di solito non trattiamo la pretaglia in termini positivi, ma per il folle presbitero ravennate don Anacleto Bendazzi (o Bazzecole Andanti, l'anagramma del suo nome, come a volte si firmava) faremo di certo un'eccezione. Effettivamente era un prete strano: ok, era romagnolo e quindi era strano di suo (ricordate quell'altro prete di Forlì che pubblicò la traduzione della Bibbia in romagnolo?), ma oltre a questo covava una morbosa passione per l'enigmistica che occupò buona parte della sua esistenza quasi centenaria. Beh, era anche uno a cui piaceva fare gli scherzi, tutt'altro che innocenti: una volta spedì una stufa al sacrestano facendogli credere che fosse una bomba, mentre un'altra volta simulò la sua impiccagione. Che tipo, fu dispensato dagli incarichi pastorali perché ritenuto inadatto al contatto con i fedeli, così si poté occupare della sua vera passione: aiutare i poveri l'enigmistica.

Il 15 gennaio del 1951 (data palindroma e ambigrammatica, 15-1-51) diede alle stampe Bizzarrie letterarie, vera chicca per gli amanti di sciarade, anagrammi, palindromi e altre cazzate che quasi tutti saltano a piè pari quando comprano la Settimana Enigmistica. Il libro contiene una quantità esagerata di giochi di parole, enigmi e componimenti bislacchi, come Vita di Cristo in 1000 anagrammi:
L’orbe va redento – dal Verbo eterno
Sì, è deciso: - così deesi.
Or è giunto il – giorno utile.
Da superna legion – dispare un Angelo...
Egli a la – Galilea
anelo volge le ali; - e là ne l’agile volo
all’albore, - l’ora bella,
è giunto avanti – una giovinetta,
vero angelo di carne: - o candore verginale!
Ella orava – allora “Ave
o al Cielo diletta!” – dice lieto l’Alato.
I suddetti giochetti non erano solo in italiano, ma anche in latino, inglese, francese e tedesco. Ad esempio, per lui Benitus Mussolini era Unus et nobilissimus, ma anche Sus in limo. Nel libro aveva inoltre identificato alcune parole più lunghe di precipitevolissimevolmente, 26 lettere, allora considerata la più lunga della lingua italiana: incontrovertibilissimamente, particolareggiatissimamente (entrambi 27) e anticostituzionalissimamente (28 lettere). Già che ci siamo, vale la pena elencare le restanti parolone individuate negli anni: promiscuominescienziosamente (Eh?), hexakosioihexekontahexaphobia (che ci crediate o no, è la paura del numero 666) e psiconeuroendocrinoimmunologia, campione con 30 lettere.

Nell'ultimo aggiornamento all'opera, risalente al '78, pubblicò tra le altre cose un componimento in 120 palindromi che aveva come tema le adenoidi:
Adenoidi. Dio ne dà.
Esse
o noia paiono
o lo sono; solo
ivi
(è verità?) poco patire v’è.
etc etc. Curiosamente don Bendazzi è riuscito a morire all'età di 99 anni (numero palindromo) il 28 febbraio del 1982 (28-2-82, anche questa palindroma e ambigrammatica). Pare inoltre abbia dettato per la propria lapide (chissà se l'accontentarono) il seguente fantastico epitaffio con coppie di anagrammi:
Lepida - Lapide
putredine - d'un Prete,
storico di - Cristo Dio!
Già, era un bel soggetto questo Anacleto Bendazzi, salutiamo la sua memoria con un dubbio teologico espresso in forma di palindromo: è Dio lo gnomo mongoloide?

martedì 14 febbraio 2012

Morì oggi - 14 febbraio

San Valentino
(176-273)
Oh, era da un po' che non facevamo un Morì oggi, e quale miglior occasione della Festa dei Rincoglioniti per recuperare questa pratica? Anche perché immagino che nessuno di voi sappia chi era San Valentino e come mai quel vecchio bacucco si ritrovi ad essere il patrono degli innamorati, ammesso che ve ne freghi qualcosa.

Ovviamente, essendo un tizio che si presume sia vissuto nel secondo secolo d.c., tutte le informazioni che lo riguardano sono state più o meno inventate nel corso dei secoli, a partire dal 496, quando Papa Gelasio I istituì la Festa di San Valentino per coprire la precedente festa pagana della fertilità (festa pagana della fertilità = cose zozze) chiamata Lupercalia, all'epoca ancora in voga nonostante i divieti. Capito? Prima si scopava, adesso ci si regala scatole di cioccolatini a forma di cuore, sai che palle. Comunque sia, procediamo con la biografia fittizia di questo tizio (che, udite udite, tra i suoi attributi aveva nientemeno che il bambino epilettico).

Valentino nacque nel 176 a Interamna Nahars, oggi Terni, città della quale fu ordinato vescovo già a 21 anni; dopo qualche tempo (parole a casaccio) partì alla volta di Roma per propagandare l'evangelo; qui tentò addirittura di convertire l'imperatore Claudio il Gotico, il quale, invece che farlo ammazzare, lo affidò a una locale famiglia nobile (affidato = era prigioniero). Poi sotto Aureliano fu nuovamente arrestato e finalmente martirizzato: nonostante avesse già 97 anni (molto credibile), fu portato sulla Via Flaminia e ivi bastonato, lapidato e infine decapitato per mano del soldato Furius Placidus (più che un uomo, un ossimoro).

Inizialmente associato al concetto generico d'amore, diventò in seguito solo il nome della triste festa che tutti conosciamo. Ma perché è considerato il patrono degli innamorati? Esistono varie storielle a riguardo, legate più o meno alla realizzazione del miracolo necessario per giustificare la sua "santità"; ad esempio, la leggenda racconta di come San Valentino riuscì miracolosamente a sposare la cristiana Serapia e il centurione romano Sabino: dopo l'opera di convincimento da parte di Valentino per superare le iniziali riserve della famiglia di lei, Serapia si ammalò gravemente; a quel punto Sabino chiese al vescovo di poter rimanere per sempre con la sua amata, così Valentino battezzò il soldato, celebrò il loro matrimonio in articulo mortis e infine (miracolo!) li fece schiattare entrambi. Mah... scusate, ma che cazzo di miracolo è? Già che c'era, non poteva fare il miracolo di guarire Serapia, invece di ammazzare pure il povero Sabino?

Bah, vabbè, non ci resta che congedarci offrendo a tutti gli innamorati del mondo un augurio di buon San Valentino.

domenica 1 gennaio 2012

Morì oggi - 1 gennaio

Ivan Graziani
(1945-1997)
A parte forse a Teramo e provincia, non c'è più nessuno che ci parli ancora un po' di Ivan Graziani, prematuramente scomparso il giorno di Capodanno dell'ormai lontano 1997. Già, a quanto pare il Signore non ha avuto molti occhi di riguardo per il suo chitarrista, quindi tocca a noi scrivere questo necrologio postumo triste triste triste triste triste triste triste triste, triste triste triste, triste triste... che stavo dicendo? Ah sì Ivan Graziani: potrei parlare a lungo delle sue canzoni, dei suoi amori, delle sue avventure con ragazze tettone comuniste del nord, delle tizie strambe conosciute sui binari dello Stato, della sua visione dei metallari, dei suoi tentativi di riportare in patria capolavori che ci appartengono, ma non lo farò, perché oggi sono piuttosto pigro.

S'una cosa però aveva sicuramente ragione: lui non morirà mai.

giovedì 24 novembre 2011

Morì oggi - 24 novembre

Barack Obama Sr.
(1936-1982)

Avete ragione, il Morì Oggi sta quasi scomparendo da queste pagine e in molti oggi ci avete scritto pregandoci di far attenzione a questo giorno in particolare, nel quale è morto uno dei vostri personaggi preferiti. Noi che siamo di buon cuore cogliamo la palla al balzo per parlarvi del papà dell'attuale Presidente degli Stati Uniti d'America.

Vogliamo infatti ricordare Barack Obama senior, studente di economia provetto che, grazie ad una borsa di studio finanziata tra gli altri dal "Re del Caypso", abbandonò moglie e figlio in Kenya e si andò a laureare alle Hawaii. Nelle ridenti isole dell'Aloha abbandonò l'Islam e riuscì a diventare poligamo e ingravidare la sua seconda moglie e madre di Obama junior, con la quale poco dopo divorziò. A questo punto il bel Barack si sposò per la terza volta con un'altra americana, Ruth Nidesand, dalla quale ebbe due figli riuscendo a mantenere così alta la tradizione degli Obama di 3 mogli a testa.

Giovane Obama, ora tocca te! Da politico ti sarà facile, tieni alto il cognome che porti, ingravida donne, legalizza la poligamia e rendi felici tutti i mormoni!

lunedì 3 ottobre 2011

Morì oggi - 3 ottobre

Alfonso Tomas
(1928-2005)
Oh, avevate ragione, era da tanto che non facevamo un Morì Oggi. E quale miglior occasione se non l'anniversario dalla morte del grandissimo Alfonso Tomas?
Ma come vi viene, oggi moriva un sacco di gente cazzuta, tipo Francesco d'Assisi, Philippa Foot, Monteverde, Prospero Intorcetta e Armand Swartenbroeks, e voi mi fate Alfonso Tomas? Ma siete delle capre! Capre! Capre! Capre! Capre! Capre!
E va bene, saremo pure delle capre, ma ditemi, come si fa a non amare quest'uomo? Un attore che, per non so quale motivo, non ha fatto altro nella sua carriera che interpretare improbabili personaggi sempre in preda a tic assortiti. Come dimenticare i suoi ruoli in classici come Ma chi t'ha dato la patente?, Il brigadiere Pasquale Zagaria ama la mamma e la polizia (il cervello elettronico!), Paulo Roberto Cotechiño centravanti di sfondamento, Pierino torna a scuola, Continuavano a chiamarli Er Più e Er Meno e altri capolavori?

Abbiamo fatto un Morì Oggi, siete soddisfatti? Bene, perché la vostra soddisfazione è il nostro miglior premio!

mercoledì 20 luglio 2011

Morì oggi - 20 luglio

Peregrine White
(1620-1704)
Eh lo so, oggi ricorre il mortiversario di un fottio di personaggi cazzuti (Bruce Lee, Pancho Villa, Jim Fixx, Guglielmo Marconi, Ansegiso di Fontenelle, solo per citarne alcuni), ma noi abbiamo deciso di celebrare Peregrine White, il primo americano della storia.

Beh, in realtà non c'è molto da dire, non abbiamo neanche trovato un suo ritratto (in compenso abbiamo una foto della sua culla e una della sua casa), sappiamo che è nato a bordo della Mayflower, la nave che portò un centinaio di bigottissimi padri pellegrini nel Nuovo Mondo, quando questa era attraccata a Provincetown, nella baia di Cape Cod.

Il padre di Peregrine morì durante il rigido inverno successivo, quindi la madre sposò Edward Winslow, capo della spedizione e redattore di uno dei due scritti che testimoniavano lo svolgersi della primissima festa del ringraziamento.

Di Peregrine White sappiamo che ebbe incarichi civili e militari di scarsa rilevanza e che fu multato, insieme alla futura moglie Sarah, per aver fornicato prima di aver contratto matrimonio.

giovedì 2 giugno 2011

Morì oggi - 2 giugno

Rino Gaetano
(1950-1981)
Quel giorno Renzo uscì, andò lungo quella strada
quando un'auto veloce lo investì
quell'uomo lo aiutò e Renzo allora partì
per un ospedale che lo curasse per guarir.

Quando Renzo morì io ero al bar, bevevo un caffè
Quando Renzo morì io ero al bar, al bar con gli amici
Quando Renzo morì io ero al bar

La strada molto lunga, s'andò al San Camillo
e lì non lo vollero per l'orario
La strada tutta scura, s'andò al San Giovanni
e lì non l'accettarono per lo sciopero!

Quando Renzo morì io ero al bar, bevevo un caffè
Quando Renzo morì io ero al bar, al bar con gli amici
Quando Renzo morì io ero al bar

Con l'alba, le prime luci, s'andò al Policlinico
ma lo respinsero perché mancava il vicecapo
in alto c'era il sole si disse che Renzo era morto
ma neanche al cimitero c'era posto

Quando Renzo morì io ero al bar, bevevo un caffè
Quando Renzo morì io ero al bar, al bar con gli amici
Quando Renzo morì io ero al bar

mercoledì 18 maggio 2011

Morì oggi - 18 maggio

Ian Curtis
(1956-1980)
Non so a voi, ma a me non è mai capitato di vedermi La ballata di Stroszek per poi ascoltarmi The idiot. Se fosse accaduto, probabilmente mi sarei impiccato anch'io.
Love will tear us apart