IL MORTO DEL MESE

lunedì 19 ottobre 2009

Don Carlo Gatti (1935-2009)

FORLI', ROMAGNA MIA - Originale, amato e scomodo. No, non stiamo parlando di Ron Jeremy, ma di Don Carlo Gatti. Ieri, dopo aver celebrato la messa mattutina, si è ritirato nelle sue stanze. Giusto in tempo per non morire davanti ai fedeli.

Lo chiamavano "e pridt ad Cangia" (il prete di Cangia?), aveva tradotto la Bibbia in dialetto, affermando che alcune parole romagnole mostrano molte affinità con la lingua di Gesù, l’aramaico. Non solo... E' grazie a lui che nella chiesa di Monte degli Ulivi possiamo leggere il Padre Nostro in romagnolo:
O Bà ad tott nu-j-etar
che t’si in te zil,
nôs a vlem che t’sia arcnunsù
par quel che t’si.
Che tott i vegna dri a Te;
che tott i fèga quel che t’vu;
come che us fa in te zil,
ad csé chi fèga qui che j’è in tera.
Dass e pan da magné tott i dè.
Pardona tott i nostar pché,
come nôs a parduné
a qui che is fa de mel;
fa che an caschema
in t’al trapal de dgéval,
ma ten luntan da nôs tott i mél
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Morirono così