Anacleto Bendazzi Di solito non trattiamo la pretaglia in termini positivi, ma per il folle presbitero ravennate don Anacleto Bendazzi (o Bazzecole Andanti, l'anagramma del suo nome, come a volte si firmava) faremo di certo un'eccezione. Effettivamente era un prete strano: ok, era romagnolo e quindi era strano di suo (ricordate quell'altro prete di Forlì che pubblicò la traduzione della Bibbia in romagnolo?), ma oltre a questo covava una morbosa passione per l'enigmistica che occupò buona parte della sua esistenza quasi centenaria. Beh, era anche uno a cui piaceva fare gli scherzi, tutt'altro che innocenti: una volta spedì una stufa al sacrestano facendogli credere che fosse una bomba, mentre un'altra volta simulò la sua impiccagione. Che tipo, fu dispensato dagli incarichi pastorali perché ritenuto inadatto al contatto con i fedeli, così si poté occupare della sua vera passione: (1883-1982) Il 15 gennaio del 1951 (data palindroma e ambigrammatica, 15-1-51) diede alle stampe Bizzarrie letterarie, vera chicca per gli amanti di sciarade, anagrammi, palindromi e altre cazzate che quasi tutti saltano a piè pari quando comprano la Settimana Enigmistica. Il libro contiene una quantità esagerata di giochi di parole, enigmi e componimenti bislacchi, come Vita di Cristo in 1000 anagrammi: L’orbe va redento – dal Verbo eternoI suddetti giochetti non erano solo in italiano, ma anche in latino, inglese, francese e tedesco. Ad esempio, per lui Benitus Mussolini era Unus et nobilissimus, ma anche Sus in limo. Nel libro aveva inoltre identificato alcune parole più lunghe di precipitevolissimevolmente, 26 lettere, allora considerata la più lunga della lingua italiana: incontrovertibilissimamente, particolareggiatissimamente (entrambi 27) e anticostituzionalissimamente (28 lettere). Già che ci siamo, vale la pena elencare le restanti parolone individuate negli anni: promiscuominescienziosamente (Eh?), hexakosioihexekontahexaphobia (che ci crediate o no, è la paura del numero 666) e psiconeuroendocrinoimmunologia, campione con 30 lettere. Nell'ultimo aggiornamento all'opera, risalente al '78, pubblicò tra le altre cose un componimento in 120 palindromi che aveva come tema le adenoidi: Adenoidi. Dio ne dà.etc etc. Curiosamente don Bendazzi è riuscito a morire all'età di 99 anni (numero palindromo) il 28 febbraio del 1982 (28-2-82, anche questa palindroma e ambigrammatica). Pare inoltre abbia dettato per la propria lapide (chissà se l'accontentarono) il seguente fantastico epitaffio con coppie di anagrammi: Lepida - LapideGià, era un bel soggetto questo Anacleto Bendazzi, salutiamo la sua memoria con un dubbio teologico espresso in forma di palindromo: è Dio lo gnomo mongoloide? |
martedì 28 febbraio 2012
Morì oggi - 28 febbraio |