IL MORTO DEL MESE

venerdì 10 giugno 2022

Dario Parisini (1966-2022)

BOLOGNA, ATTACK PUNK - Ahinoi, ci tocca dare la notizia del trapasso di Dario Parisini, chitarrista e fondatore dei Disciplinatha, band emiliana industrial punk che il sempre attento Jello Biafra ha definito "l'unico gruppo italiano che vale la pena ascoltare". Un po' per risposta al clima politico degli anni '80, periodo in cui si scoprirono critici sia sulle scelte governative, sia sulle azioni dei gruppi vicini ai centri sociali, i Disciplinatha decisero di utilizzare un immaginario fascista e furono per questo boicottati da un sacco di "trve punx" perché considerati fasci a loro volta: quando si dice tagliarsi le gambe da soli! È leggenda il loro concerto a Verona, che fu annullato perché furono accerchiati da un gruppo di attivisti di sinistra e da un altro di attivisti di destra, entrambi pronti a spaccargli i culi. Nella prima metà degli anni '90 poi, i loro vecchi amici ex-CCCP (ribattezzatisi nel frattempo CSI) li invitarono a entrare nel roster del Consorzio Produttori Indipendenti e così, dopo essersi ripulita l'immagine quel tanto che basta e dopo aver aumentato la componente elettronica nel loro sound, ebbero un brevissimo slancio di notorietà (ricordiamo il loro videoclip di una cover del maestro Battiato in heavy rotation su Videomusic), che purtroppamente durò il tempo di una pisciata anche questa volta, infatti poco dopo sparirono nuovamente dalle scene. Qualche anno fa, tre dei componenti originali della band si riunirono per riformarsi col nome di Dish-Is-Nein, donandoci così un ultimo assaggio della loro potenza di fuoco. Parisini, nel frattempo, non se n'è stato con le mani in mano e ha fondato il progetto neo-futurista dei Post Contemporary Corporation, dei quali ci ascoltiamo tosto Musica per il funerale di Berlusconi e Bob Marley era una brutta persona.

Forse a nessuno frega un cazzo che... ho appena scoperto che Dario Parisini aveva anche una carriera nel mondo del cinema, avendo recitato in diversi film che non abbiamo visto (e che quasi sicuramente mai vedremo), tra i quali figurano ben tre film di Pupi Avati. Ovviamente, a quest'ultimo rinnoviamo l'invito a grattarsi i coglioni che già avevamo fatto non troppo tempo fa.

link

Morirono così