ROMA, LAZIO - Pupi Avati, un consiglio: datti 'na bella grattata ai coglioni! Dopo poco più di un mese dalla partenza verso altri lidi di Gianni Cavina, infatti, schiatta un altro storico (ultraquarantennale) collaboratore del regista il cui nome è il plurale di un noto cantautore, Lino Capolicchio. Di estrazione teatrale (artisticamente, nasce con Strehler), è col cinema che Capolicchio sbanca: sin dai suoi primi ruoli, ebbe un travolgente successo, arrivando presto a interpretare il protagonista de Il giardino dei Finzi Contini, pellicola che fece incetta di premi (Orso d'oro, Oscar per miglior film straniero+David di Donatello per miglior attore protagonista), lanciandolo nella stratosfera. Poi, dopo aver preso parte (tra gli altri) a Mussolini ultimo atto e La legge violenta della squadra anticrimine, Avati lo chiamò per proporgli di lavorare a La casa dalle finestre che ridono, film che nessuno voleva produrgli dopo il flop al botteghino del suo precedente lavoro, Bordella. Capolicchio fu subito pronto a dare una mano e, grazie alla sua partecipazione, a Pupino furono aperte mille porte e poté così fare il suo horror. Finì che i due divennero talmente amici che fecero insieme un sacco di altre produzioni, come Le strelle nel fosso, Noi tre, Ultimo minuto (purtroppo, non si tratta della trasmissione della tv svizzera), Una sconfinata giovinezza, fino ad arrivare all'ultima pellicola del regista, il ritorno all'horror Il signor Diavolo, uscito un paio di anni fa. Capolicchio ha al suo attivo anche una carriera da doppiatore (ha doppiato Bo Duke nelle prime quattro stagioni di Hazzard). Ah, e insegnava anche! Docente al Centro sperimentale di cinematografia di Roma, è a lui che dobbiamo dire grazie se abbiamo conosciuto Sabrina Ferilli e Pierfrancesco Favino. Beh, grazie tante, allora!
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