IL MORTO DEL MESE

venerdì 11 agosto 2023

Sixto Rodriguez (1942-2023)

DETROIT?, MICHIGAN, STATI UNITI D'AMERICA - Ci tocca dire adios, vaya con dios e altri estremi saluti in spagnolo al cantante Sixto Rodriguez; ne avevamo già parlato all'epoca del suicidio di Malik Bendjelloul, autore del documentario che gli aveva dato finalmente il meritato riconoscimento anche in patria, dove nessuno se l'era mai cacato. Come ormai è risaputo, Rodriguez incise un paio d'album negli anni '70 (Cold Fact e Coming from Reality) che non ebbero nessun riscontro negli USA, mentre andarono benino in Australia, Botswana, Nuova Zelanda, Rhodesia (ho controllato, esiste) e Sud Africa, tanto che sul finire della decade andò pure in tour in Australia. Dopodiché, il nulla: si mise a fare l'operaio nei cantieri e comprò una catapecchia per 50$, nella quale visse almeno fino al 2013.

Nel frattempo, a sua totale insaputa, era diventato una leggenda in Sud Africa, più popolare dei Beatles (e quindi di Gesù), addirittura. I sudafricani non avevano nessuna notizia su di lui, girava voce che si fosse suicidato dandosi fuoco sul palco, che stesse in carcere per aver ucciso la moglie, che fosse finito in manicomio o che fosse morto per overdose. Fu poi nel 1997 che la verità venne finalmente a galla: un tizio sudafricano aprì un sito web a lui dedicato, la figlia di Rodriguez vi s'imbattè e avvisò il padre, che partì alla volta del Sud Africa per riprendersi la gloria (e i diritti d'autore, immagino) che gli spettavano. Nel '98 fece un tour di sei date (chiamato Dead Men Don't Tour) davanti a migliaia di persone, ma negli USA (nonché in Europa) ottenne la tanto agognata fama solo dopo l'uscita del suddetto documentario: finì da Letterman e da Jay Leno e iniziò a tenere concerti con un folto pubblico sia oltreoceano che nel nostro continente (nel 2013 aprì il Montreux Jazz Festival). E poi è morto. Stavolta sul serio.

link

Morirono così