ROMA, ITALIA -
Un ebreo racconta a un suo familiare... Ai tempi dei campi di sterminio un nostro connazionale venne da noi e chiese alla nostra famiglia di nasconderlo, e noi lo accogliemmo. Lo mettemmo in cantina, lo abbiamo curato, però gli abbiamo fatto pagare una diaria... E quanto era, in moneta attuale? Tremila euro... Al mese? No al giorno... Ah, però... Bè, siamo ebrei, e poi ha pagato perché aveva i soldi, quindi lasciami in pace... Scusa un'ultima domanda... tu pensi che glielo dobbiamo dire che Hitler è morto e che la guerra è finita?... Carina eh?
Ancora una decina di giorni e avrebbe spento la centesima candelina; poca roba rispetto ai patriarchi, ma comunque un traguardo ragguardevole per Elio Toaff, rabbino capo emerito della Sinagoga di Roma. Amato da tutti, insieme al compianto GP2 (ma magari era il suo sosia), fu il promotore di un inedito dialogo fra ebrei e cattolici, dopo solamente duemila anni di persecuzioni dei secondi ai danni dei primi. Toaff fu una delle tre persone che GP2 citò nel suo testamento spirituale, insieme al suo segretario particolare e al suo successore (giustamente, se citi un ebreo poi devi bilanciare citando un nazista).
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