IL MORTO DEL MESE

mercoledì 15 aprile 2015

Albino Bernardini (1919-2015)

BAGNI DI TIVOLI, ITALIA - Diamo l'estremo saluto ad Albino Bernardini, scrittore e pedagogo italiano. Di origine sarda, dopo aver combattuto nella Seconda Guerra Mondiale si stabilì nella sperduta Lula, dove iniziò a fare l'insegnate elementare. Lì iniziò a distinguersi per le sue pionieristiche teorie d'insegnamento, che per la prima volta prendevano le distanze dal modello autoritario e violento in voga fino a quel momento: di quel periodo è il libro Le bacchette di Lula, nel quale proponeva di rompere metaforicamente le bacchette che le maestre usavano per punire gli alunni, quelle stesse bacchette di cui molti oggi auspicano il ritorno (per tutti salvo che per i propri figli). Bernardini, già militante del PCI, entrò poi a far parte del Movimento di Cooperazione Educativa, dove conobbe il suo futuro amico Gianni Rodari. Si trasferì poi a Bagni di Tivoli e iniziò a insegnare nella disastrata borgata romana di Pietralata: nel '68 diede alle stampe Un anno a Pietralata, dal quale fu tratto lo sceneggiato RAI Diario di un maestro di Vittorio De Seta.
Albino, ci pensi alla morte?

Io ci penso spesso, però, siccome le mie idee sono tali che contrastano con chi crede - a parte il fatto che si rispetta chi crede - mi sembra impossibile che ci sia della gente che crede nell'aldilà. Io non sono credente e la morte non mi fa paura. La guardo con indifferenza. Mi fa paura solo pensare che lascerò amici e compagni e gente che potrebbe ancora farmi vivere bene. Per questo vorrei vivere.
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Morirono così