IL MORTO DEL MESE

martedì 9 luglio 2024

Pino D'Angiò (1952-2024)

ROMA, ITALIA -
Brodo di giuggiole
Stasera ti sciropperai
Vestiti in lucciole
Metti un riassunto di quello che hai
E non mi chiedere: "E l'amore non c'è?", ah-ah-ah
Ahinoi, abbiamo perso il grandissimo Pino D'Angiò, uno dei più grandi cantanti a cui questa nazione abbia mai dato i natali. Cantante, oddio, non si può dire che cantasse, più che altro parlava, tanto che viene considerato da alcuni, completamente a capocchia, il primo artista rap della storia (secondo questa logica, il primo artista rap sarebbe Alberto Lupo). Saliva sul palco con la sua inconfondibile mise da gagà, sigaretta sempre accesa, e ci dava in pasto la sua voce bassa su un letto di funky e un crumble di voci in falsetto a fare da controcanto, pezzi immortali come Me ne frego di te, Ma quale idea, la succitata Brodo di giuggiole, Okay okay, Questo amore è un motore e tante altre che ovviamente v'invitiamo ad ascoltare plurime volte.

Forse a nessuno frega un cazzo che...
Il suo vero nome era Giuseppe Chierchia, era discretamente famoso in Spagna e partecipò, nella sua unica prova d'attore, a Il camorrista di Tornatore, dove interpretava... buh, un tizio che fuma. Fuma che ti fuma, alla fine gli è venuto prima un tumore alla gola e uno ai polmoni e poi, giacché, un colpo.

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Morirono così