IL MORTO DEL MESE

giovedì 27 luglio 2023

Sinéad O'Connor (1966-2023)

DA QUALCHE PARTE - Sinéad O'Connor, nota per la canzone Nothing Compares 2 U e per una quantità innumerevole di puttanate che ha detto o fatto, non è più. Dopo l'enorme successo del succitato singolo, già cover di un pezzo che Prince scrisse per The Family e che all'epoca non si cacò nessuno, la O'Connor faticò a produrre qualcos'altro di decente e forse proprio per questo, come dicono i maligni (cioè io), iniziò a dare spettacolo di sé e s'infilò in una spirale di minchiate che ha come prima pietra miliare la scena in cui strappò in diretta all'SNL la foto di GP2 dicendo "Fight the real enemy" (la foto fu poi rimessa insieme e mostrata nella puntata successiva da Joe Pesci... che tristezza, sembra 'na robba da Domenica In). A suo dire, la protesta riguardava l'insabbiamento e la copertura degli abusi sessuali sui bambini da parte del Vaticano. L'episodio la trasformò in una paria e le diede non pochi problemi: ad esempio, quando si presentò al Bob Dylan Tribute fu sommersa dai fischi e lasciò il palco in lacrime dopo aver urlato il testo della sua versione di War senza musica.

Dopo questi episodi della O'Connor si sono sostanzialmente le tracce: ogni tanto se ne usciva con qualche bizzarria, tipo che era lesbica, poi no, poi disse che era "tre quarti etero e un quarto gay", poi si fece ordinare sacerdotessa di una roba chiamata "Irish Orthodox Catholic and Apostolic Church", prendendo il nome di Madre Bernadette Mary. Cambiò altre volte il suo nome: prima Magda Davitt, poi Joey Jo-Jo Junior Shabadoo e infine, dopo la sua conversione all'Islam (avanguardia pura!), Shuhada Sadaqat.

Forse a nessuno frega un cazzo che...
Parlavamo di Prince: quando il sexy-nanetto venne a conoscenza del successone della cover del suo pezzo (francamente preferisco questa versione), a quanto dice Shuhada Sadaqat diventò verde di bile, nonostante pubblicamente l'avesse elogiata. L'artista una volta noto come Prince la invitò quindi nella sua magione (per niente pacchiana): arrivata lì, lei racconta che il suo maggiordomo la obbligò a mangiare una zuppa, nonostante lei non ne volesse; una volta ricevuta da Prince, lui le propose di fare una lotta a cuscinate, ma quando lei si accorse che nel cuscino di lui era in realtà celato un oggetto pesante (un incudine, immagino), decise di scappare a piedi nel bel mezzo della notte, allorché lui provò, invano, a inseguirla in macchina. Chiaramente questo surreale avvenimento è narrato da Shuhada Sadaqat nelle sue memorie, edite nel 2021, ovvero dopo la morte del cantante, quindi potrebbero essere un cumulo di stronzate. Peccato.

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Morirono così