ROMA, AMOR - Le esatte parole che si sono formate nella nostra mente alla notizia del trapasso di Arnaldo Forlani (e siam certi saran state anche le vostre): "E questo ancora campava?". Oggi salutiamo uno dei giganti della DC che (lo scopriamo or ora su wikipedia) aveva un sacco di soprannomi, tra cui tigre che dorme e coniglio mannaro. Iniziò la sua carriera politica come portaborse di Amintore Fanfani (tizio col quale, per un accenno di assonanza, lo abbiamo sempre confuso) e ricoperse (!) ruoli di spicco nel partito per un trentennio buono. A un certo punto della carriera, nel 1980, diventò Presidente del Consiglio dei Ministri ma, ahilui, dopo solo un annetto, allo scoppiare dello scandalo della P2, si dimise poiché il ritardo nella pubblicazione delle liste degli svariati criminali iscritti alla loggia fu considerato da molti una sua diretta responsabilità (e pensate che solo qualche anno più tardi, ci siamo beccati alla Presidenza mister tessera 1816!). Forlani è stato il Presidente del Consiglio a crepare più in tarda età di tutti i Presidenti del Consiglio, Andreotti compreso, e (attenzione, attenzione!) è il secondo lutto nazionale che ci dobbiamo sorbire nel giro di pochissimo: beh, nella speranza di farcene a bizzeffe nei prossimi tempi, preghiamo.
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