ROMA, ITALIA - È così che vogliamo ricordare il grande Lando Buzzanca: all'agguato, nel perenne tentativo di iniettare il suo siculo seme nel grembo di graziose donzelle d'ogniddove. Certo non vogliamo ricordarlo come il fascistone che era, perciò bando ai sentimentalismi de sinistra e salutiamo Buzzanca con una carrellata dei suoi più grandi successi (siano essi di serie A, B o Z). Il suo primo ruolo cinematografico fu una comparsata in Ben-Hur (era uno degli schiavi vogatori in questa iconica scena) e, dopo un breve sodalizio con Pietro Germi (col quale lavorò per Divorzio all'italiana e Sedotta e abbandonata), divenne uno dei primi attori simbolo della commedia sexy all'italiana (ben prima dei vari Lino Banfi, Renzo Montagnani, Alvaro Vitali, eccetereccé) con pellicole del calibro de Il merlo maschio, Quando le donne avevano la coda e seguito, Il prete sposato, Homo eroticus, Jus primae noctis, L'uccello migratore, La schiava io ce l'ho e tu no, Il gatto mammone, Lo sciupafemmine, eccetereccé. Oltre a questi film per sporcaccioni, ha anche avuto il tempo di recitare ne I giorni contati, I mostri, Totò sexy, Il magnifico cornuto, i film della saga di James Tont, Per qualche dollaro in meno, Don Giovanni in Sicilia, Le belve, Il sindacalista, Il cav. Costante Nicosia demoniaco ovvero: Dracula in Brianza, San Pasquale Baylonne protettore delle donne, Il segreto del giaguaro, Come inguaiammo il cinema italiano - La vera storia di Franco e Ciccio, I Viceré, Chi salverà le rose? (e anche qui ci va un bell'eccetereccé). Riposa in pace, merlo maschio.
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