STOCKTON, CALAFOGNA - Satana reclama alfine l'anima di Herbert Mullin, serial killer californiano con all'attivo tredici vittime in un lasso di tempo di cinque mesi: per l'esattezza, dall'ottobre del 1972 al febbraio del 1973. I delitti di Herb avvennero in quel di Santa Cruz e inizialmente fu difficile per gli investigatori capirci qualcosa, visto che cambiava sempre tipologia di vittime, arma utilizzata e modus operandi. Aggiungiamoci pure che nello stesso periodo, a Santa Cruz era operativo anche il collega Edmund Kemper (pensa che figata risiedere in zona all'epoca!). Poi, vabbé, il tredicesimo omicidio, il geniaccio decise di farlo in pieno giorno davanti ai vicini della vittima, ma come al solito stiamo andando un po' troppo spediti... let's start again! La vita di Herbert scorre tranquilla più o meno fino ai suoi vent'anni (a differenza del già citato Kemper, di cui vi parleremo quando giungerà la sua ora, Mullin ebbe un'infanzia tutto sommato "normale" - pensate, a 16 anni fu addirittura votato nella sua scuola come quello che avrebbe dovuto avere più successo nella vita), poi, ahinoi, complici la morte di un compagno di scuola (il Mullin si costruì un altarino in cameretta nella speranza di riuscire a farlo reincarnare) e l'abuso di marijuana ed LSD, il suo disturbo da schizofrenia paranoide fece capolino e il nostro si convinse che, per evitare che il terremoto colpisse nuovamente la Calafogna (d'interesse è il fatto che il suo compleanno coincideva con l'anniversario del terremoto di San Francisco del 1906), doveva per forza ammazzare qualcuno, o almeno così lo istruiva telepaticamente suo padre (!). Un pomeriggio di ottobre del 1972, mentre girava in auto, finse di avere un guasto e spaccò a colpi di mazza da baseball la testa di un vagabondo che si era offerto di aiutarlo: Herbert dirà poi che il tizio sembrava il profeta Giona e che, anche lui telepaticamente, gli aveva chiesto di ammazzarlo. Qualche giorno più tardi, diede un passaggio a una ragazza e la pugnalò al petto mentre guidava: andò poi in un vicino boschetto dove, dopo aver sventrato la sventurata, si mise a studiare le sue interiora per poter provare una qualche sua teoria circa l'inquinamento ambientale. Dopo i primi due omicidi, Mullin iniziò a nutrire dubbi sul suo operato e decise di andarsi a confessare: inutile dire che anche il prete gli disse "uccidi me e salva tutti gli altri". Un paio di mesi dopo andò a beccare il tizio che gli aveva fatto fumare il suo primo spinello, ma questi si era trasferito. La tipa che viveva ora lì gli diede il nuovo indirizzo ma, prima di congedarsi, si disse telepaticamente ben lieta di offrire sé stessa e i suoi due figli (di 9 e 4 anni) come sacrifici: insomma, ammazzò la tipa, i suoi due bambini, poi andò dal suo vecchio compagno di scuola e ammazzò sia lui che la moglie. Questa volta freddò tutti a colpi di pistola. Poi, vabbé, ammazzò quattro ragazzini che campeggiavano fingendosi un ranger e infine uccise in pieno giorno un vecchio che stava innaffiando le piante e fu quindi sgamato e arrestato qualche minuto più tardi. Forse a nessuno frega un cazzo che... nello stesso periodo fu anche arrestato il già nominato Kemper e i due furono per un periodo vicini di cella. Quest'ultimo non aveva granché stima per Herbert, arrivando a dichiarare: Well, Mullin had a habit of singing and bothering people when somebody tried to watch TV. So I threw water on him to shut him up. Then, when he was a good boy, I’d give him some peanuts. Herbie liked peanuts. That was effective because pretty soon he asked permission to sing. That’s called behavior modification treatment.link |
sabato 20 agosto 2022
Herbert Mullin (1947-2022) |
Cause di morte: Cause Naturali,
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