LIVERMORE, CALIFORNIA -If you are reading this message, you'll know that I'm gone. I've asked that this note be posted immediately after my passing.
I've lived a long and good life filled with adventure. And I've had the privilege to be part of an amazing club. Although I've had a public persona for decades, i've mostly enjoyed special time with my club brothers, my family, and close friends. Please know that I passed peacefully after a brief battle with cancer. But also know that in the end, I was surrounded by what really matters: My wife, Zorana, as well as my loved ones. Keep your head up high, stay loyal, remain free, and always value honor.
Sonny
HAMCO Queste le ultime parole del motociclista fuorilegge Sonny Barger, fondatore del famosissimo club degli Hell's Angels. La sua è stata invero, come dice lui, una vita ripiena di avventura: più volte incarcerato per possesso di droga, armi, esplosivi, laboratori di metanfetamina, percosse, omicidio e compagnia bella, Barger fu tra i primi a professare lo stile di vita 1%er (sua l'idea del logo, tra laltro) e fu il primo a capire che i club di outlaw bikers dovessero organizzarsi a livello nazionale invece di restare relegati allo status di organizzazioni locali. Viste le ottime premesse, si è dunque trovato invischiato in un bordello di storie losche: era presente quando gli Hell's Angels caricavano i picchettatori pacifisti anti-Vietnam e lo era anche durante il notorio concerto degli Stones ad Altamont in cui Meredith Hunter venne accoltellato a morte dal "soldato" Alan Passaro - che poi... io continuo a domandarmi "ma come cazzo si fa a chiamare dei biker del cazzo, strafatti fino al midollo, a fare il servizio di sicurezza? Mah!". Vabbé... comunque sia, se volete saperne di più sul personaggio, non possiamo che invitarvi a leggere la sua autobiografia, Hell's Angel: The Life and Times of Sonny Barger and the Hell's Angels Motorcycle Club, nonché Hell's Angels: The Strange and Terrible Saga of the Outlaw Motorcycle Gangs di Hunter S. Thompson.
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