IL MORTO DEL MESE

venerdì 22 aprile 2022

Cynthia Plaster Caster (1947-2022)

STATI UNITI, MONDO DEL CAZZO - Cynthia Albritton aveva un sogno nel cazzetto: collezionare calchi di gesso dei cazzi delle rockstar. Certo, qualcuno potrebbe dire che non è granché come sogno, ma sapete che c'è? Non ce ne frega un cazzo! D'altronde, Cynthia c'è riuscita, eccome, ad esaudirlo! Inizialmente, ne parlò all'amico Frank Zappa, il quale (ovviamente entusiasta dell'idea) la mise nel giro giusto per riuscire nell'impresa (seppur, va detto, non le regalò mai il privilegio di possedere il suo, di calchio). Negli anni a seguire, la nostra eroina, che ora rispondeva al nome di Cynthia Plaster Caster, sviluppò la sua particolare pratica partendo dal regale augello del dio della seicorde Jimi Hendrix, fino ad arrivare a collezionare più di 70 esemplari, tra i quali vale il pene minzionare quelli di Eric Burdon, Wayne Kramer, Jello Biafra, Pete Shelley e David Yow. A partire dal 2000, poi, raddoppiò, cominciando a fare calchi di tette (sempre più o meno vicine al mondo del rock), questa volta l'onere del primo calco spettò a Suzi Gardner delle L7 e, in questo contesto, ci spreme citare che la collezione include le puppe di Peaches, Karen O e Jan Terri, della quale postiamo il mitologico videoclip di Losing You perché sì. Comunque sia... a questo indirizzo dovrebbe essere possibile visionare tutta la sua collezione (anche se, sinceramente, non capiamo come - cazzo - funzioni il sito e perciò, se qualcuno ci capisce qualcosa, che ce lo faccia sapere, peppiasceeer'). Ah, un'altra cosa prima che me ne dimentichi: avete presente il pezzo dei Kiss intitolato Plaster Caster? E Five Short Minutes di Jim Croce? Beh, sappiate che entrambi parlano proprio di lei!

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Morirono così