IL MORTO DEL MESE

domenica 7 febbraio 2021

Phil Spector (1939-2021)

FRENCH CAMP COUNTY JAIL, FRENCH CAMP, CALAFOGNA - Phil Spector, dapprima superproduttore discografico, poi indossatore di parrucchini e infine assassino, non è più. La sua carriera (perlomeno quella discografica, alle altre ci arriviamo poi) inizia negli anni '50 con svariate produzioni pop di cui fregancazzo a nessuno, ma poi nel 1961 mise mano alla versione originale di Twist and shout dei Top Notes che fu un successone e da lì in poi fu tutto in salita. Nei quindici anni successivi, il lavoro di Phil Spector fu parte integrante in decine di produzioni storiche, tra le quali vale la pena ricordare Zip-a-Dee-Doo-Dah di Bob B. Soxx & the Blue Jeans, Be my baby e Baby, I love you delle Ronettes (Spector, tra l'altro, sposò una delle Ronettes, Veronica Bennett, che prese il nome di Ronnie Spector e che, dopo il divorzio, dichiarò che il marito avesse sabotato la sua carriera musicale e la tenesse segregata in casa costringendola infine a decidere di fuggire a piedi nudi per non più tornare), Unchained melody dei Righteous Brothers, River deep - Mountain high di Ike & Tina Turner, Instant karma!, Happy Xmas (War is over), John Lennon/Plastic Ono Band e Imagine di Lennon, Let it be dei Beatles, All things must pass di George Harrison, Try some, buy some nelle versioni dell'allora moglie prima e dell'autore del pezzo (ovvero George Harrison) poi, Death of a ladies' man di Leonard Cohen, End of the century dei Ramones e Season of glass di Yoko Ono. La cifra caratteristica della musica prodotta da Spector era senza dubbio il wall of sound, una tecnica che consiste nel riempire un brano di sovraincisioni su sovraincisioni di strumenti non tipici del pop quali ottoni, archi e timpani, rendendo così il sound del pezzo più pieno e vicino alla musica sinfonica e dando così l'idea di un muro di suono, appunto.

Poi, però, nel 1974, Phil Spector fu coinvolto in un incidente automobilistico a seguito del quale fu scatafottuto fuori dal veicolo e si salvò per miracolo (non fu dichiarato morto sul colpo solo grazie allo zelo dell'agente di polizia accorso che notò la presenza di un flebile, flebile polso) e così, dopo che faccia e testa furono riassemblate grazie all'ausilio di più di 700 (!) punti di sutura, Spector intraprese la sua seconda carriera, quella di indossatore di parrucchini, da lui utilizzati proprio per coprire le deformità del capo che trovava inguardabili. Fin qui, più o meno tutto ok (tranne la storia dell'ex-moglie segregata di cui già abbiamo fatto cenno), ma la storia di Phil Spector era lungi dal terminare...

Facciamo un ulteriore passo in avanti e arriviamo al 2003: una sera di febbraio, Spector rimorchiò una tizia che lavorava in un locale di Los Angeles. La tizia in questione era Lana Clarkson, che già vantava una carriera di attrice (era Alpha Beta nel mai troppo lodato e da noi sempre citato Donne amazzoni sulla Luna, tra l'altro). Furono accompagnati dall'autista alla villa di proprietà dello Spector e si accomodarono in casa. A un certo punto, l'autista sentì un colpo di pistola e poco dopo vide uscire il padrone di casa con in mano una pistola. Diceva "I think I just shot her" e "she kissed the gun". Durante le udienze, sebbene Spector continuasse a dire che si fosse trattato di suicidio, altre ragazze si fecero avanti affermando che Spector era solito infilare pistole in bocca a chi non glie la dava e perciò, boom, dai 19 anni all'ergastolo, ma tanto che ce ne fotte: è schiattato prima!

Forse a nessuno frega un cazzo che... in questo film spacciava la droga.

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Morirono così