IL MORTO DEL MESE

lunedì 15 febbraio 2021

Milford Graves (1941-2021)

USA, FREE JAZZ WORLD - Creare un nuovo concetto di ritmo: questo è quello che ha fatto Milford Graves nella sua cinquantennale carriera dietro le pelli. Nome leggendario della scena free jazz, Graves, un uomo dal cognome perfetto per il nostro umile sito, ha suonato con alcuni tra i nomi più grossi del genere: Paul Bley, Giuseppi Logan, Albert Ayler, Sonny Sharrock, John Zorn, e tanti, ta-tanti altri. Già tra i fondatori del New York Art Quartet (uno di quei gruppi che a sentire il nome non gli daresti due lire, e invece...), ha anche inciso un sacco di musica da bandleader, tutti dischi in cui, inutile dirlo, le percussioni la facevano da padrone... da padronesse... insomma... comandavano loro.

Oltre che per il suo apporto alla musica d'avanguardia, però, Milford Graves, vero esempio di uomo universale, aveva un sacco di altri interessi: era un artista marziale (ideò il/lo/la yara, arte marziale basata sui movimenti delle mantidi religiose, sulle danze rituali africane e sul lindy hop), un erborista, un acupuntore e mille altre cose, tra cui ci preme di dirvene una davvero incredibile: a partire da metà anni '70, Graves si flippò sui ritmi cardiaci, notando come i poliritmi della musica afro-cubana fossero molto simili alle aritmie cardiache. Da quel momento, iniziò a registrare e analizzare i suoi battiti cardiaci e quelli dei suoi amici e colleghi musicisti.
Initially I recorded heartbeats through an electronic stethoscope and listened to the different patterns of those rhythms. More recently, the use of LabVIEW, a software program, has provided much more detailed data. LabVIEW allows me to record the voltages produced by the electrical pulses of the heart, essentially capturing the frequency at which the heart vibrates. These frequencies can then be translated into the audible spectrum and analyzed as sound (heart music), which is accomplished by using specific algorithms written for LabVIEW.
Insomma, dopo anni e anni di ricerca, si accorse di una cosa molto particolare: facendo riascoltare questi suoni alla persona della quale inizialmente aveva registrato i battiti cardiaci, Graves scoprì che il solo ascolto faceva aumentare il flusso sanguigno e che (tenetevi forte!) stimolava perfino la crescita cellulare. Una collaborazione con l'Università di Bologna ha infatti dimostrato proprio l'anno scorso che l'esposizione a queste "musiche del cuore" può trasformare le cellule staminali degli ascoltatori in cellule miocardiche. Gulp, ri-gulp e stra-gulp!!!

link

Morirono così