CINECITTÀ, ITALIA -
Dietro una barba ci può essere un genio come un grande stronzo Così disse Sergio Leone, all'epoca ancora imberbe, al suo aiuto-regista Giancarlo Santi, che come avrete intuito è appena deceduto. "Allora tu, è meglio che non te la fai crescere la barba", gli rispose lui. Sappiamo tutti come andò a finire. Leone lo aveva soprannominato "Foschia", perché quando si muoveva per il set "sembrava una nuvola". Santi, oltre ad aver lavorato, sempre come secondo, con il regista romano (Il buono, il brutto, il cattivo, C'era una volta il West e Giù la testa, che originariamente doveva dirigere lui) e con Ferreri (L'uomo dei cinque palloni, Marcia nuziale, La donna scimmia, L'ape regina), ha poi realizzato solo due film (su un totale di tre) che vale la pena ricordare: Il grande duello (con una notevole colonna sonora di Bacalov, riutilizzata poi da Tarantino in Kill Bill) e Quando c'era lui... caro lei!, curiosa satira sul fascismo con Paolo Villaggio e un inusuale Hugo Pratt (nonché Orietta Berti che fa Rachele Mussolini) che lo scrivente ritiene dovreste tutti guardare.
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