LISSONE, BRIANZA - Per la serie "anche i ricchi muoiono", diamo il nostro benvenuto ad un uomo che, grazie ai suoi prodotti, ha cambiato le nostre abitudini operaie, un uomo che tiene in mano non uno, ma ben due oggetti che portano il suo nome: Giannantonio Brugola (ovviamente gli oggetti in questione sono rispettivamente la chiave a brugola e la vite a brugola, non certo i giannantonio brugola). Che poi, va detto, la brugola non l'ha inventata lui, bensì suo padre Egidio il quale, morendo nel 1958, lasciò al figliuolo quindicenne l'impresa di famigghia. Dal canto suo, Giannantonio ha trasformato l'azienda in una multinazionale coi controcazzi, ha inventato la polydrive e si è sempre comportato da industriale per bene: in tanti anni di attività, la ditta non ha mai licenziato un operaio né fatto un minuto di cassa integrazione, pensate che solo qualche giorno fa, d'accordo con i sindacati, aveva concordato di assegnare un premio di 1000 euri ad ogni lavoratore, mica (1000) cazzi. Ah, ce ne fossero di imprenditori così... e, per una volta, non intendo morti. link |
lunedì 16 febbraio 2015
Giannantonio Brugola (1943-2015) |
Cause di morte: Il padre di...,
Lunga malattia,
Tutto il morto minuto per minuto