IL MORTO DEL MESE

venerdì 18 aprile 2014

Gabriel García Márquez (1927-2014)

DISTRITO FEDERAL, ESTADOS UNIDOS MEXICANOS -
Non si muore quando si deve, ma quando si può.
Mamma mia, non potete capire lo sgomento che ho provato alla notizia della morte di Gabriel García Márquez! Principalmente per due motivi: innanzitutto già immaginavo la mia bacheca di Facebook, che tutti avrebbero riempito (più del solito) con le sue citazioni, magari senza aver manco letto la quarta di copertina di un suo libro; in seconda istanza, perché sapevo che sarebbe toccato a me scrivergli il necrologio, tanto per cambiare senza avere la minima idea di chi sia 'sto tizio, a parte il fatto che ha scritto qualche libro per ragazzine alternative, ha vinto un Nobel e poteva vantare l'amicizia di personaggi come Fidel Castro, Clinton e Shakira, la quale ha salutato con un post la dipartita dell'amico scrittore. A proposito della cantante colombiana, Márquez ebbe a dire
Inimitabile perché è dotata di un ritmo che nessun altro può reggere come lei. Data la giovane età e la sua innocente sensualità, debbo convenire che la sua musica è una sua invenzione.
Eh già. Ultima nota di colore: nel 1976 durante un evento pubblico fu preso a pugni dallo scrittore peruviano e suo ex amico Mario Vargas Llosa, per motivi tuttora ignoti (qualcuno ipotizza che Marquez si fosse scopato la moglie di Llosa, Patricia); ecco una foto che lo ritrae con l'occhio nero frutto di quell'incontro.

Il necrologio è finito, linciatemi pure.

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Morirono così