LOS ANGELES, CALIFORNIA, USA - Lascia oggi questa valle di lacrime Maria Bloch-Bauer in Altmann, ereditiera austriaca. Di origine ebraica, dopo l'annessione dell'Austria da parte della Germania nazista scappò negli USA con la famiglia, lasciando dietro di sé quasi tutte le sue proprietà, tra cui 5 dipinti di Klimt appartenenti alla collezione privata dello zio (due di questi ritraevano sua zia, Adele Bloch-Bauer I e Adele Bloch-Bauer II, gli altri tre sono (titoli copiaincollati sulla fiducia) Buchenwald/Birkenwald, Apfelbaum I e Häuser in Unterach am Stochaz). Dopo 50 anni trascorsi in California senza dire "A", nel 1999 l'ormai anziana Maria Altmann si mise in testa di recuperare le opere d'arte sottratte dai perfidi nazisti, così denunciò l'Austria e pretese la restituzione dei dipinti nel procedimento noto come La Repubblica d'Austria contro Altmann. Senza perderci in dettagli dei quali non ci frega una mazza, alla fine Maria vinse e l'Austria dovette ridarle i quadri; per l'occasione vennero tappezzate le strade di Vienna con un poster per dire addio al celebre dipinto della zia Adele. Oh, finalmente, dopo tanti anni, giustizia è fatta! Finalmente Maria poté mettersi in salotto i quadri che le appartenevano di diritto... macché, figuriamoci, pochi mesi dopo la restituzione dei dipinti la Altmann li mise subito all'asta: dal solo Adele Bloch-Bauer I guadagnò ben 135 milioni di dollari, il prezzo più alto mai pagato per un quadro nella storia dell'umanità; dagli altri 4 ricavò complessivamente 192 milioni, per un totale di 327 milioni, corbezzoli. Ora, senza fare facili battute sugli ebrei, vorrei capire una cosa: sei vecchia, hai 90 anni, hai vinto una causa internazionale contro uno stato (quello in cui sei nata), possiedi un quadro di Klimt che ritrae tua zia e, dopo tutto il casino che hai fatto per riaverlo, lo rivendi? Ma dico io, che se ne farà mai di tutti quei soldi? Che palle, vorrei avere io un quadro di Klimt che ritrae mia zia... e invece tutto quello che ho appeso in salotto è un quadro dipinto da un elefante, che tristezza. link |
martedì 8 febbraio 2011
Maria Altmann (1916-2011) |