ROMA, CINECITTA' - Questo è uno di quei necrologi che non vorresti mai scrivere. Pochi mesi dopo la morte del grande Scarpelli, ci lascia un'altra divinità della sceneggiatura all'italiana: Suso Cecchi D'Amico. Con gli altri mostri del cinema ha reso grandi pellicole come I soliti ignoti, Ladri di biciclette, Bellissima, Vacanze Romane, Rocco e i suoi fratelli, Il Gattopardo, Le avventure di Pinocchio (il capolavoro di Comencini, non la merda di Benigni), I picari e tanti, tanti altri.
Come scrive il mio collega Carrière, la sceneggiatura è il bozzolo, e il film la farfalla. Il bozzolo ha già in sé il film, ma è uno stato transitorio destinato a trasformarsi e a sparire. Lo sceneggiatore deve quindi impadronirsi al meglio della materia da trattare, e lavorarci poi con il regista e con i colleghi per trarne una proposta valida in assoluto, mirata a sfruttare al massimo le possibilità del regista ed evitando il pericolo di fare letteratura. Lo sceneggiatore non è uno scrittore; è un cineasta e, come tale, non deve rincorrere le parole, bensì le immagini. Deve scrivere con gli occhi. link
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