USA, MONDO WRESTLINGO - Ebbene: a quanto sembra, è morto Sabu e la sua dipartita lo trasfigura nell'ennesima leggenda del wrestling ad infestare le nostre pagine nonché i ring della DWF. Nipotino dello Sceicco originale (che fu anche il suo primo allenatore), Sabu è stato uno dei più grandi lottatori dello stile hardcore, sottogenere wrestlinghiano di cui fu un vero e proprio pioniere. In carriera ha distrutto centinaia di tavoli e sedie ed ha sofferto infortuni di ogni tipo: botte alla schiena che gli hanno causato non pochi danni, bicipiti squarciati dal filo spinato subito bendati col nastro americano, sacrifici umani, cani e gatti che vivono insieme, masse isteriche. Ha lottato in innumerevoli federazioni in America e in Giappone, ma il suo nome è sinonimo di ECW, federazione della quale è stato pluri-campione. Non possiamo che ricordare Sabu se non riguardandoci alcune delle migliori performance di colui che senza alcuna esagerazione veniva presentato come "suicidal, homicidal, genocidal, death-defying maniac" anche se oggi, purtroppo, a soli 60 anni di età e ad un paio di settimane dal suo match di addio al quadrato, la sfida contro la morte, l'è andata a perdere.
link
|
