IL MORTO DEL MESE

lunedì 11 marzo 2024

Clem Sacco (1933-2024)

TENERIFE, ISOLE CANARIE -
Baciami la vena varicosa! Succhiami il dente del giudizio! Strappami il pelo del neo! Vampira, vampira, vampira, cha cha!
Il giorno in cui muore Clem Sacco è un tristissimo giorno per l'umanità! Clem Sacco, di professione "il più grandioso cantante della storia della musica italiana", saluta per sempre la nostra valle di lacrime. Certo, oggi siete abituati ad ascoltare pezzi cacate in cui dei figli di papà elencano quanti litri di sciroppo o quante bitch si fanno (spoiler: neanche uno e neanche una), ma quando era Clem a farcire di doppi sensi e tripli nonsense le sue canzoni, quando era lui a esibirsi dal vivo indossando solo uno slippino giaguarato, beh... all'epoca, il popolino italiota non era pronto ad accettare tali provocazioni. Motivo per cui il buon Clem sparì dai radar è si andò ad aprire un localino a Tenerife. Ed oggi, ovviamente, da bravi ignorantoni quali siete, vi starete di sicuro chiedendo "mò da dove cazzo è uscito questo?". Beh, sin dagli anni '50, Clem Sacco produceva pezzi come il già citato in apertura La vena varicosa, L'uovo alla coque, Il deficiente, Spacca rompi spingi, Bevo, Tesoro (non temere), Chunga twist, Bobby mordilo, Enea col neo e talmente tanti altri capolavori ingiustamente considerati (da quei pochi che lo conoscevano) solo come antesignani del rock demenziale. Dico ingiustamente perché, semmai, i brani di Clem Sacco sono stati antesignani del rock in Italia. In generale. E questo perché il rock DEVE avere quella scintilla di follia, DEVE possedere quel che di inaspettato, bislacco, sfrontato, idiota perfino! Sennò stiamo a rigirare la frittata e va a finire che i grandi non vengono riconosciuti per quello che sono e i mediocri, invece, vengono incensati da critica e pubblico. Che poi è quello che succede...

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Morirono così