IL MORTO DEL MESE

venerdì 25 agosto 2023

Bray Wyatt (1987-2023)

BROOKSVILLE, FLORIDA -
Catching flies in his mouth
Tasting freedom
While he dares
Then crawling back
Back to the top
The top of the stairs
Diamo l'estremo saluto a Windham Rotunda, meglio noto nel mondo del lottato per finta col nome di Bray Wyatt. Stella della WWE nell'ultimo decennio (federazione di cui è stato anche campione massimo in ben tre occasioni), il suo era un wrestling quasi interamente incentrato sulla gimmick piuttosto che sul workrate: parole che, lo riconosciamo, per chi non segue il wrestling, non vogliono dire un cazzo. Resta però il fatto che il personaggio di Bray Wyatt (una specie di cultista redneck/voodoo à la Otis Driftwood di Rob Zombieiana memoria), la sua Wyatt Family (sorta di comune freak - vedasi sopra - di cui lui, appunto, era il leader), il suo ritorno/rinascita con doppia personalità (la prima "demoniaca" come The Fiend e la seconda come presentatore pacioccone del finto programma per bambini Firefly Fun House) sono tutte cose che hanno segnato nel bene e nel male quest'ultima generazione di wrestling: cose - è vero - non sempre apprezzate dai puristi perché, appunto, più improntate sullo spettacolo che sulla lotta, e poi le tematiche horror e soprannaturali, così lontane per alcuni a ciò che una federazione di wrestling deve rappresentare, ovvero l'agonismo, lo sport, eccetera. Ma il wrestling, si sa, è sia lotta che spettacolo ed è, in un certo senso, uno specchio dell'America (qualche giorno fa, un nostro amico scriveva - e lo cito - "se uno vuole capire l'America, deve capire il wrestling"). Lottatore di terza generazione (suo padre era I.R.S., suo nonno Blackjack Mulligan), Bray è il secondo membro della Wyatt Family a crepare nel giro di pochissimo (il suo "scagnozzo" Luke Harper è morto nel 2020): una stable a dir poco sfigata, diciamolo. Da amanti del wrestling, non possiamo che dirci scioccati alla notizia e il dispiacere è tanto perché Rotunda aveva solo 36 anni, perciò niente punchline finale, niente battutina sarcastica, solo un coretto da intonare tutti insieme:
He's got the whole world in his hands, he' got the whole world in his hands...
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Morirono così