UK, COR BLIMEY - Triste notizia: è ormai cadavere Mark Stewart, cantante e fondatore (badate bene: aveva solo 16 anni) di un gruppo fichissimo dal nome super-anonimo, i Pop Group, che i più fra voi ignorantoni manco sapranno chi siano. Meno male che ci siamo noi qui a fare un po' di divulgazione, sennò oggi non avreste ascoltato che qualche cacata tipo il nuovo pezzo di Young Signorino, Blanco o Rosa Chemical. Dunque, dicevamo... i Pop Group: un complesso abbastanza complesso, mischiatori di sonorità punk, funk, free jazz, dub e industriali sin dalla loro creazione, nel 1977, e quindi personaggi della primissima ondata di quello che verrà definito come post-punk. Scioltisi troppo presto (dopo soli due album, Y e For how much longer do we tollerate mass murder?, e dopo aver pubblicato anche i singoli She is beyond good and evil e We are all prostitutes, entrambi considerati pezzi-simbolo della band), i Pop Group si sono riformati una dozzina di anni fa e, ad oggi, hanno fatto esplodere un altro paio di bombette. Va detto che, nel periodo in cui la band non esisteva, Mark Stewart non se n'è stato con le mani in mano, ma ha prodotto pregevole roba a nome suo, e che (ça va sans dire) anche quest'ultima, un'ascoltatina, se la merita tutta.
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