IL MORTO DEL MESE

domenica 4 dicembre 2022

Issei Sagawa (1949-2022)

TOKYO, GIAPPONE - Ciao, bambini. Quella che vi racconteremo oggi è una bellissima favola di sogni e speranze: la favola di Issei Sagawa, nanetto (era alto ben 144 cm.) giappo che sparò in testa a una sua "amica" e se la mangiò. La storia è davvero particolare perché il nostro campione, una volta reimpatriato in terra nipponica qualche tempo dopo, fu lasciato libero di farsi i cazzi suoi e poté diventare una sorta di celebrità, scrivendo manga autobiografici e recitando in film horror, ma procediamo con ordine... correva l'anno 1981, Sagawa era a Parigi all'università e un bel giorno (dopo aver già fallito tante volte con svariate prostitute) decise di ammazzare una sua compagna di corso, la quale era andata a casa sua per studiare. Dopo averla ammazzata, stava quasi per pentirsene e chiamare l'ambulanza, ma appena si fu "ripreso", violentò la salma per poi provare ad azzannarne invano le natiche. Uscì quindi per acquistare una mannaia e procedette a sezionarla e divorarla, sempre fotografando il tutto con la sua fedele macchina fotografica.
La prima cosa che ho fatto è stata tagliarle i glutei. Non importa quanto in profondità tagliassi, tutto quello che vedevo era il grasso sotto la pelle. Sembrava mais e ci è voluto un po’ per raggiungere effettivamente la carne rossa. Nel momento in cui ho visto la carne, ne ho strappato un pezzo con le dita e me lo sono gettato in bocca. È stato davvero un momento storico. Il mio unico rimorso è di non averla mangiata mentre era in vita: quello che desideravo veramente era mangiare la sua carne viva. Nessuno mi crede, ma la mia intenzione finale era mangiarla, non necessariamente ucciderla.
Ciò che non riuscì a mangiare o conservare in freezer, tentò di gettarlo in campagna, ma i gendarmi francesi lo sgamarono al volo (immaginate una cosa tipo "Che stai facendo, nanetto?" "Sto gettando i resti di un'amica che ho ucciso e mangiato") e lo buttarono in gattabuia. Ma le favole, si sa, hanno sempre un lieto fine e, dopo un paio d'anni in cella in attesa di processo, fu dichiarato incapace di intendere e di volere e destinato a finire la sua miserrima esistenza al manicomio. Senonché, estradato nell'86 in Giappone, riuscì a non farsi internare grazie al fatto che il padre era un facoltoso imprenditore e, una volta dichiarato sano di mente (e come fai a definire pazzo uno che afferma "È semplicemente un feticcio: se un uomo normale ama una ragazza, sentirebbe naturalmente il desiderio di vederla il più spesso possibile, di starle vicino, di annusarla e baciarla, giusto? Per me, mangiare è solo un’estensione di questo. Francamente, non riesco a capire perché tutti non sentano questo bisogno di mangiare altre persone"?) iniziò la sua carriera di mangaka, attore di serie B e invitato nei talk show locali. Insomma, che bello! Per ben trentasei anni è stato concesso il diritto di girare liberamente a un tizio che diceva pubblicamente cose tipo:
Il desiderio di mangiare le persone diventa più intenso intorno a giugno, quando le donne iniziano a indossare di meno e a mostrare più pelle. Proprio oggi, mentre andavo alla stazione dei treni, ho visto una ragazza con un bel sedere: quando vedo cose del genere, penso a voler mangiare di nuovo qualcuno prima di morire. Insomma, non posso sopportare il pensiero di lasciare questa vita senza aver mai assaggiato quel fondoschiena che ho visto stamattina, o le sue cosce. Voglio riuscire a mangiarli mentre sono in vita, però, solo così potrò essere soddisfatto quando morirò.
Beh, speriamo non sia riuscito nel suo intento prima di schiattare. Vi invitiamo altresì, se siete interessati al personaggio, a visionare le decine di documentari e interviste che si trovano sul tubo.

Forse a nessuno frega un cazzo che... le gesta di Sagawa hanno ispirato Mick Jagger nella scrittura del singolo super-'80ino Too much blood.

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Morirono così