POLONIA, EUROPA - La carriera dell'artista polacco Mariusz Lewandowski aveva preso una strana piega qualche anni fa: abituato da sempre a dipingere esseri spettrali e mondi da incubo, il buon Mariusz fu notato da quei peperini dei Bell Witch, ragazzacci funeral doom che gli chiesero di disegnargli la copertina del maestoso Mirror Reaper, il loro album (in realtà è un'unica traccia da un'ora e ventiquattro minuti!) dedicato alla morte del primo batterista (beh, ad ascoltarlo, sembrerebbe più dedicato alla morte in genere). Da quel momento, il Lewandowski non ha fatto che venire assoldato da decine di band, tutte desiderose di abbinare al proprio ideale estetico di morte e marciume i suoi disegni funerei. Oggi, il pittore polacco raggiunge, ahinoi, l'inferno. Una prece.
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