IL MORTO DEL MESE

martedì 7 dicembre 2021

Toni Santagata (1935-2021)

ROMA, ITALIA -
Tiene le gambe dritte comme 'na brocca
Ce po' passa 'nu cane co' la scopa in bocca
Quant'è bello lu primmo ammore
Lu secondo è cchiù bello ancor
Non so voi, ma fino a poco tempo fa pensavo che Quant'è bello lu primm'ammore fosse una classica canzone popolare, una di quelle i cui autori si sono spersi nel tempo, invece l'aveva scritta e interpretata Toni Santagata, presentatore, cabarettista e cantautore originario di Sant'Agata di Puglia, ridente cittadina nel foggiano che gli ha fornito, oltre ai natali, anche il nome d'arte. Santagata si distinse per aver scritto canzoni nel proprio vernacolo, identificato all'epoca con il mitologico "dialetto pugliese": Miezz' a la piazza, Lu maritiello, La zita e tante altre. A parte questo ha composto nefandezze come un musical su Padre Pio, nientemeno, chiamato Padre Pio Santo della speranza (ascoltare Aiutami Padre Pio mi ha fatto venire le stigmate alle orecchie) e pezzi altrettanto brutti, ma un minimo divertenti, come I love the punk (Ai, lavete pank) e UFO sexo (in entrambe fra le voci del coro c'è quella di Giuni Russo, che evidentemente aveva molto bisogno di lavorare all'epoca).
Ieri ho preso un secchio di mondezza e me lo sono buttato addosso
Perché sono un punk isolato non un punk di gruppo
E se non me la butto addosso io, meh, ma chi vuoi che me la butta addosso a me?
Sono panko, panko panko panko, spacc’ la faccia o yes!
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Morirono così