ROMA, ITALIA - Eh sì, alla fine non se l'è cavata neanche Lina Wertmüller. Già aiuto-regista di Fellini in La dolce vita e 8½, era nota nota per i film dai titoli più o meno lunghissimi: Mimì metallurgico ferito nell'onore, Film d'amore e d'anarchia - Ovvero "Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza...", Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto, La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia, Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici (che ha stabilito un record sinora rimasto imbattuto), Scherzo del destino in agguato dietro l'angolo come un brigante da strada, Notte d'estate con profilo greco, occhi a mandorla e odore di basilico e altri coi titoli più lapidari come Pasqualino Settebellezze e Io speriamo che me la cavo, di cui avevamo già parlato.
- Perché titoli così lunghi?
- Era un gioco, volevo che i miei titoli non fossero ricordati...
Forse a nessuno frega un cazzo che...
Il suo vero nome era lungo quanto quello dei suoi film: Arcangela Felice Assunta Wertmüller von Elgg Spanol von Braueich.
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