ROMAGNA CAPITALE, ITALIA - Se qualcuno non se ne fosse accorto è andato via da qualche giorno Raoul Casadei. Per noi amanti del liscio è stato un duro colpo, anche perché vedere pochi giorni prima Moreno il Biondo e Mauro Ferrara sul palco dell'Ariston ci aveva un po' fatto illudere che il liscio si potesse imporre come la colonna sonora della fine della pandemia. Eccoci invece in un nuovo lockdown a salutare Raoul in un silenzio che non gli si addice. Raoul e la sua orchestra lo conoscono tutti, ma molti gli attribuiscono i pezzi dello zio Secondo, anche se Secondo me alla fine se siamo qui a piangere e ingozzarci di piadina pur vivendo all'estero da trent'anni lo dobbiamo a lui che non era Secondo a nessuno. La Romagna secondo Raoul Casadei era un posto solare e il liscio divenne la musica del boom della Riviera. Questo rese il liscio un fenomeno di rilevanza nazionale e lui un personaggio tv come pochi. Forte dell'orchestra capace di aver ibridato tradizioni estere come polka, mazurka e persino la disco music in un ibridone che però si è imposto come identitario di una regione. È un po' come se, che so, una musica ormai lontana nel passato come boh, il reggae?, diventasse una musica simbolo di una regione che non ha nulla a che fare con la storia della Giamaica, ad esempio il Salento. Converrete con me che è una cosa assurda. Molti vogliono poco bene a Raoul
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martedì 16 marzo 2021
Raoul Casadei (1937-2021) |