JACKSON, I'M GONNA MESS AROUND - Dall'espressione ricolma di tracotante gaiezza, uno non direbbe mai che la budriona qui sopra ritratta fosse una tizia che attendeva il suo momento nel braccio della morte: ladies and gentlemen, diamo un caloroso benvenuto a Kelly Gissendaner. La più banale storia mai raccontata Correva l'anno 1997 e Kelly Gissendaner ammazzò il marito con la complicità dell'amante: vedi titolo. Una volta arrestati, l'amante, a differenza della fessa, ebbe la pensata di fare un accordo che gli risparmiasse la pena di morte e così la più fantastica delle tradizioni americane toccò alla nostra festante amica. Nel corso dei suoi ultimi quindici e passa anni, la Gissendaner s'è, ahinoi, convertita al cristianesimo e laureata in teologia (ecco il perché della foto), dandoci oggi la possibilità di intervenire nella questione con un sonoro "'sti cazzi!" Le ultime parole di Dutch Schultz Prima di essere "eseguita", Kelly ha intonato un'alquanto toccante (dicono) versione di Amazing grace ed ha blaterato le solite banalità del tipo "vorrei che mi perdonaste per ciò che ho fatto/potessi tornare indietro, non lo farei/dio vi benedica", ecc. ecc., quindi passiamo alla rubrica più attesa... Ho pensato a un menù incredibile: il menù del cazzo Avrebbero dovuto già ammazzarla lo scorso febbraio, alla Gissendaner, ma poi rimandarono, pare, a causa di un temporale (mah, che scusa del cazzo!). La signora però ebbe l'opportunità di mangiare a volontà anche in quella occasione, quindi doppia ultima cena per lei. Se a febbraio trangugiò la bellezza di due Whopper con formaggio, due porzioni grosse di patatine fritte, pane di mais e latticello, insalata con uova sode, pomodori, peperoni, cipolle, carote e formaggio guarnita di salsa di latticello di Paul Newman, gelato al gusto vaniglia e ciliegia, popcorn e limonata, nella sua seconda (e ultima) ultima cena s'è limitata ad un pasto più sobrio a base di Texas fajita nachos, nachos con salsa al formaggio ed una granita al limone dietetica. link |
sabato 3 ottobre 2015
Kelly Gissendaner (1968-2015) |