CASTIGLIONE DEL LAGO, UMBRIA -
Assomigli a tutti noi, sei furbo e birichin
e perciò noi gridiam, viva Tripolin!
Solo tu, Tripolin!
puoi capir, Tripolin!
i mille e mille sogni di un bambin
In questi giorni di magra non poteva mancare un pezzo da centouno come Tripoli Torrini, fantino storico del Palio di Siena e della Giostra del Saracino di Arezzo noto ai più con il diminutivo Tripolino. La sua pagina di wikipedia è così piena di dettagli che sembra una saga di Tolkien (o, al massimo, la Genesi) perciò, per correttezza, facciamo un bel copia/incolla (e no, ovviamente non c'è bisogno che leggiate tutto):
Fratello minore di Vincenzo Torrini (fantino che corse a Siena una sola volta e senza successo, il 16 agosto 1930 con la Pantera) Tripoli esordisce nella lizza senese il 2 luglio 1931 difendendo i colori del Nicchio. Il soprannome con cui viene segnato è Tripolino, diminutivo del proprio nome, che i genitori scelsero in chiaro riferimento alla capitale della Libia.
L'esordio paliesco di Tripolino è poco fortunato ma il fantino umbro, che monta la modesta cavalla Beppina, ben si distingue e viene chiamato dalla Civetta per il successivo Palio dell'Assunta. Con la portentosa Gobba, Tripolino parte in testa insieme all'Oca, ma paga la propria inesperienza di fronte al fantino di Fontebranda Aldo Mantovani detto Bubbolo, che si impone per la quarta e ultima volta nella sua carriera. La Civetta lo conferma per il successivo palio di luglio 1932. Il cavallo da montare è il velocissimo Lampino, ma Tripolino si deve scontrare con la giornata di grazia del binomio dell'Onda Ganascia su Gobba, che vincono con il tempo record (di allora) di 1'16".
Il successo è comunque nell'aria: il 16 agosto 1932 il Nicchio richiama Tripolino e gli affida la mossa di un altro "bombolone" (cioè un cavallo molto forte): Ruello. La mossa è estenuante per la presenza dell'Oca al settimo posto, dell'Onda al nono e della Torre (rivale delle prime due) di rincorsa. Tripolino è sesto e rischia di vedere compromessa la propria partenza, vanificando così la risaputa velocità di Ruello. Il Nicchio è avvantaggiato dalle tre alleate (Oca, Onda e Tartuca), quel giorno tutte in Piazza: le quattro Contrade in quegli anni danno vita al "T.O.N.O." (dalle iniziali delle quattro alleate), un ferreo patto di alleanza con cui mettono in comune le proprie risorse per aiutarsi a vincere l'una dopo l'altra di Palio in Palio. In effetti Onda, Nicchio e Tartuca partono prime, ma ben presto tra le prime due, per quanto alleate, inizia un'accanita lotta: se infatti la contrada dei Pispini vuole vincere, quella di Malborghetto vuole centrare uno storico "cappotto", già riuscitole nel lontano 1779. Al secondo San Martino Tripolino prende la testa e controlla fino all'ultimo bandierino, quando può gioire della sua prima vittoria.
Al Palio di agosto dell'anno successivo Tripolino si lega a quella che diventerà la sua contrada storica (insieme con il Drago): la Lupa. Nuovamente in groppa a Ruello Tripolino sfiora il successo, ma viene preceduto dalla Tartuca, che con Ganascia sul mitico Folco (insieme a Panezio, barbero degli anni settanta e ottanta, il più vittorioso del XX secolo con 8 successi) centra un clamoroso "cappotto" La sconfitta brucia ai lupaioli (anche a luglio la Tartuca aveva vinto dopo un serratissimo testa a testa con la Lupa), ma Tripolino è ormai entrato...
(continua nel prossimo numero)
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