SANTA MARINELLA, ITALIA - No, non ci siamo dimenticati di Francesco Delfino, uno dei quei personaggi assurdi che solo in Italia possono arrivare ai vertici del potere. Delfino, ch'era generale dei Carabinieri e ufficiale del SISMI, è stato protagonista di una miriade di fatti avvenuti negli ultimi trent'anni, almeno stando ai suoi racconti: fu lui, a suo dire, l'unico italiano ad essere inviato a Londra per investigare sul suicidio di Roberto Calvi, il banchiere di Dio, e fu il primo a sostenere la tesi dell'omicidio (a Spadolini, allora Presidente del Consiglio, riferì le parole "Calvi si ha suicidato"), organizzò l'arresto di Flavio Carboni e di Francesco Pazienza (personaggi anche loro coinvolti a vario titolo nella faccenda del Crack dell'Ambrosiano) e rivendicò persino di aver dato la svolta decisiva alle indagini che portarono alla cattura di Totò Riina (in realtà, in seguito si scoprì che fu Provenzano a consegnare il boss ai Carabinieri). Ma fu in occasione del sequestro Soffiantini che Delfino fece il botto: amico del rapito (ad averne amici così!), si propose come intermediario per il pagamento del riscatto e si fece consegnare dai parenti ben un miliardo di lire, che poi si sarebbe bellamente intascato. Delfino curioso! Il genio fu presto scoperto, inquisito e condannato a più di tre anni di carcere, pena che cercò di evitare prima fingendosi gravemente malato e poi tentando il suicidio battendo ripetutamente la testa contro il muro della cella. Poi, beh, è stato anche processato per la strage di piazza della Loggia (fu infine assolto nel 2008), ma di questo non parleremo perché devo fare l'altro necrologio che qua il tempo stringe. link |
martedì 30 settembre 2014
Francesco Delfino (1936-2014) |
Cause di morte: Lunga malattia,
Tutto il morto minuto per minuto