NEW YORK CITY, NEW YORK, STATI UNITI D'AMERICA - Se sette sono le note musicali, sei sono le corde della chitarra, due il numero delle mani, dieci quello delle dita (venti se consideriamo anche i piedi) e centomila sono circa i capelli che mediamente la gente ha in testa, possiamo concludere che sono circa una cinquantina gli album realizzati in vita da Jim Hall. Chitarrista, arrangiatore, jazzista, si è sempre distinto per un tocco caldo e soffice in modo tale da piacere agli amanti del jazz, ma anche a chi piace mettere della musica in sottofondo per non doverla sentire davvero. Collaboratore forsennato, l'abbiamo sentito, tra gli altri, affiancare Jimmy Giuffré, Lester Young, Sonny Rollins, ma anche il jazz-noiser Pat Metheny. Proprio le sessioni con Metheny furono un regalo per mio padre di diversi natali fa; chissà poi perché, visto che mio padre non ascolta jazz e io neanche. Sarà stato il tocco distintivo di un calibratore di silenzi come Hall, un'ipnotica copertina formalmente blé o una totale mancanza di fantasia nei regali? link |
sabato 28 dicembre 2013
Jim Hall (1930-2013) |