IL MORTO DEL MESE

giovedì 4 aprile 2013

Maria Redaelli (1899 -2013)

NOVATE, NOÀA IN DIALETTO, MILANO - Che tristezza. Per un solo giorno non vestirà la maglia numero 114 Maria Redaelli, decana d'Italia e d'Europa nonché terza classificata nell'eterno Motomondiale Supervecchiacci: al suo posto in zona podio la negra più anziana del mondo, Jeralean Talley, mentre è appena settima la nuova nonna d'Italia, Emma Morano, che è anche l'unica nostra conterranea rimasta, salvo tardive certificazioni di supervecchiezza, ad essere nata prima dell'anno 1900 (eh, ora ne sono rimasti solo 10).

Una delle peculiarità della Radaelli, almeno rispetto a tutti gli altri superincartapecoriti defunti finora, era la passione per il calcio e in particolare per l'Inter, club per cui lei tifava sfegatatamente dall'anno della fondazione.
L'Inter dal 1908 è la mia squadra del cuore. Avevo 11 anni quando nel 1910 vinse il suo primo scudetto. Ricordo bene Giuseppe Meazza che chiamavamo il Balilla, ma il mio idolo è sempre stato Sandro Mazzola. Avrei voluto conoscerlo insieme a Bobo Vieri, giocatore che ho ancora nel cuore. Purtroppo, nonostante abbia cercato in tutti i modi di contattarli non sono mai riuscita a dare loro un bacio e non so se ci riuscirò. Io però ci spero ancora.
Povera Maria: s'è dovuta accontentare di baciare Cordoba e Zanetti (che è ormai un suo coetaneo). Molto semplice, quanto inutile, la sua ricetta di lunga vita:
Ho sempre lavorato, mi piaceva cucinare e mangiare i piatti gustosi anche se ora mi devo accontentare di un piatto di pasta in bianco ed una coscia di pollo bollito. Qualche volta con una salsina greca. E poi leggo molto i giornali. Guardo la televisione e ascolto le partite.
Dalla lista ha evitato di citare il "tifare Inter", che notoriamente è una di quelle cose che ti accorcia la vita, come le sigarette o le polveri sottili; immagino che se avesse tifato un'altra squadra avrebbe campato 150.000 anni.

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Morirono così