IL MORTO DEL MESE

lunedì 7 gennaio 2013

Jo Sung-min (1973-2013)

SEOUL, COREA DEL SUD - Se ne va anche Jo Sung-min, lanciatore sudcoreano ed ex stella dei Giants di Tokyo. Più che per i suoi lanci micidiali, era stranoto in patria per aver sposato nel 2000 l'attrice Choi Jin-sil, che all'epoca era una delle più famose e amate del paese, tanto da essere soprannominata "l'attrice della nazione". La loro storia finì presto, appena quattro anni dopo: Choi Jin-sil chiese il divorzio dopo l'ennesimo episodio di violenza da parte del marito, che sovente la riempiva di mazzate, persino durante la gravidanza; a dimostrazione delle violenze subite fece pubblicare s'un giornale delle foto che la ritraevano tutta gonfia in un letto d'ospedale, scelta che le costò una denuncia da parte della Shinhan Engineering and Construction, società che l'aveva assunta come testimonial: secondo l'azienda, pubblicando quelle foto era venuta meno alla clausola del contratto che le imponeva di mantenere una dignità e un profilo pubblico moralmente ineccepibile; quindi le chiedevano tre miliardi di ₩ (won, sarebbero circa due milioni di euro) a titolo di risarcimento. La cosa più agghiacciante è che a vincere la causa fu proprio l'azienda, roba da pazzi. Come se non bastasse, in seguito fu anche accusata di aver avuto un qualche ruolo nella vicenda che portò al suicidio di un suo amico, l'attore Ahn Jae-hwan; il clamore mediatico che ne seguì fu la goccia che fece traboccare il vaso, così la beniamina nazionale decise di mettersi una corda al collo e farla finita.

La sua morte sconvolse a tal punto il paese che nel periodo immediatamente successivo il tasso di suicidi aumentò del 70%; dopo un anno e mezzo anche il fratello di lei, l'attore e cantante Choi Jin-yeong, decise di impiccarsi. E non finisce qui: nel 2009 un tizio si intrufolò nel cimitero e rubò l'urna con le ceneri della povera Choi Jin-sil; il fanatico, che sosteneva di averlo fatto dietro richiesta dell'attrice stessa che gli era apparsa in sogno, fu arrestato dopo poche settimane e le ceneri ritornarono al loro posto.

Ma torniamo a Jo Sung-min. L'ex giocatore di baseball ha fatto quello che in Corea del Sud è diventato ormai il vero sport nazionale: s'è suicidato, sempre per impiccagione, concludendo nel più ovvio dei modi questa bellissima storia.

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Morirono così