IL MORTO DEL MESE

martedì 18 dicembre 2012

Massimo Dorati (1953-2012)

CARTOONIA - Nientedimeno che da un tweet di Gerry Scotti apprendiamo della triste dipartita del grandissimo Massimo Dorati, musicista e autore televisivo. Per la cronaca: la foto l'ho presa dal suo MySpace (prego notare che fra i suoi top amici ci sono Gerry Scotti, Pupo e... Toki Tali, ma chi è?).

Sorvoliamo sui programmi TV di cui è stato autore, tipo Buona Domenica, I Tre Moschettieri (oddio, ma qualcuno se lo ricorda questa specie di parodia-musical à la Quartetto Cetra? Fecero qualcosa di simile con l'Odissea, con Moana Pozzi che faceva Penelope, giuro), Festivalbar, Karaoke, etc., perché se c'è qualche motivo per cui non dimenticheremo mai Massimo Dorati sono le sigle di svariati cartoni animati che hanno sicuramente segnato la nostra e vostra infanzia (beh, sempre ammesso che abbiate più o meno una trentina d'anni): era lui che si celava dietro gli Odeon Boys, "gruppo" autore delle sigle dei cartoni giappi che andavano in onda sul circuito Odeon TV. In realtà faceva tutto, o quasi, da solo: scriveva i testi, le musiche, suonava e cantava. Riascoltandole tutte insieme, mi rendo conto solo ora delle pesanti analogie che correvano fra i pezzi, soprattutto nei testi, che sovente elencavano iperboliche quanto vaghe caratteristiche di situazioni o personaggi (scontri sovrumani, tornei micidiali, armi straordinarie, forze devastanti, suoni putridissimi, etc.); sicuramente ricorderete la prima e la seconda sigla dei Cavalieri dello Zodiaco (quelli che hanno nomi importanti), la mai ferma Minù, l'Inno dei G.I. Joe, la decisamente poco appropriata Gorilla Force (non male comunque... Go! Go! Go! Gorilla Force!), Il mio amico Guz, Robocop, le invincibili e inafferrabili nonché tremendamente abili Kate & Julie e L'allegro mondo di Talpilandia.
Mi davano la storia del cartone animato a grandi linee, ad esempio, I Cavalieri dello Zodiaco: la storia iniziava con un torneo per avere l'armatura… tanto per darti un'idea… c'era Minù, questa vecchietta che si rimpiccioliva… e poi tornava normale, e queste cose mi ispiravano le parole: "questa vecchietta, dolce e tenera Minù, ogni giorno ne combini una… però era un po' monella, questa qui…" io ero in macchina, per dire, e mi veniva in mente qualche parola, poi venivo a casa, mi canticchiavo la musica, mi mettevo al piano, e poi da lì mi scrivevo il testo. (...) A far 'ste robe non è che c'ho lasciato il cuore, ma è stato divertente.
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Morirono così