IL MORTO DEL MESE

giovedì 1 marzo 2012

Lucio Dalla (1943-2012)

MONTREUX, SVIZZERA, LONTANO DA CASA - Paff... bum, piangiamo tutti insieme (questa volta per davvero) la scomparsa della musica italiana. Dopo De André, Tenco, Piero Ciampi, Gaber, Rino Gaetano e Battisti, abbandona anche lui il mondo della canzone, lasciandolo nelle mani di J-Ax ed Apicella.

Se ne va all' altro mondo passando dalla Svizzera, manco fosse un capitale trafugato. Quando lo capiremo che Sanremo porta sfiga? Ma in tournée non ci poteva mandare Morandi? Tutte queste domande non fanno che aggiungere tristezza al già doloroso lutto. Mi chiedo come si possa raccontare la carriera di un uomo senza fare lo spaccato di una nazione. Mi chiedo quanto altro tempo dovremo aspettare un altro personaggio che così tanto se ne è fottuto del parere altrui, rasentando limiti che solo il buon vecchio Funari ci aveva fatto conoscere. Mi chiedo come si possa portare una simile pettinatura con tale dignità.

La carriera artistica di Dalla parte nel '66, ma noi per comodità la faremo partire nel 4 Marzo 1943 del 1971, data di nascita di Gesù bambino. Dopo l'esordio lo scopo della sua vita fu farci perdere 8 diottrie nel vano tentativo di contare su wikipedia il numero di album prodotti e 45 giri incisi: ne abbiamo contati 80, poi siamo diventati ciechi. Gli albori della sua carriera artistica lo vedono contornarsi di grandi rompicoglioni quali De Gregori, Venditti, Gino Paoli, Roberto Roversi: tutti insieme riuniti a cantare di quanto fosse bello il comunismo. Poi Lucio si rese conto che a lui del comunismo non gliene fregava un lucido cazzo e cominciò a dedicarsi alla musica. Citiamo le parole di Sergio Saviane, allora giornalista per l'Espresso:
Dalla, per fare troppo lo spiritoso o per far vedere che soffre, condisce i suoi spaghetti canori miliardari con i luoghi comuni della miseria e del sesso sottoproletario: siamo arrivati al populismo della masturbazione bolognese. Che bisogno c'è di tanti culi, fiche, peli o pippe per mandare un messaggio?
Ebbene caro Saviane, personalmente eliminerei i peli in cambio delle tette, ma per mandare un messaggio c'è proprio bisogno di culi, fighe e pippe. E Dalla ci aggiungeva anche i peli: quelli del petto, ovviamente.

Non potendo far altro che inchinarci al cospetto di tale lungimiranza, caro Lucio, ti dedichiamo ancora una volta l'ennesimo messaggio carico di culifighepelipippe.

I frati della Basilica di San Francesco d'Assisi hanno pubblicato un tweet in cui parlano di:
... dolore e sgomento della comunità francescana conventuale di Assisi per l'improvvisa scomparsa del cantautore di Dio.
Sicuramente parlavano di Mosconi.

link

Morirono così