HOUSTON, ABBIAMO UN PROBLEMA, USA -Sono un ateo. Non sono neutrale rispetto alla religione, le sono ostile. Penso che essa sia un male, non solo una falsità. E non mi riferisco solo alla religione organizzata, ma al pensiero religioso in sé e per séSante parole! Sapevo che prima o poi (più prima che poi) mi sarei trovato a scrivere il necrologio del giornalista inglese Christopher Hitchens, ma non è certo facile descrivere in poche righe tutto quello che questo soggetto ha detto e fatto nella sua vita, per cui scriverò questo necrologio alla nostra solita maniera. Hitchens era uno dei cosiddetti Quattro Cavalieri del New Atheism (gli altri sono Richard Dawkins, Daniel C. Dennett, Sam Harris): è stato l'autore di numerosi libri e saggi sull'argomento, fra cui ricordiamo Dio non è grande. Come la religione avvelena ogni cosa e soprattutto La posizione della missionaria. Teoria e pratica di Madre Teresa, forse l'unico libro critico nei confronti della nana albanese, dal quale vi proponiamo un estratto copincollato dal solito Wikiquote (non perdete il documentario): Tenete presente che le entrate complessive di Madre Teresa bastano e avanzano per attrezzare svariati ambulatori di prim'ordine nel Bengala. La decisione di non farlo, e di gestire invece un centro improvvisato e inefficiente che rischierebbe denunce e proteste se fosse diretto da qualsiasi branca della professione medica, è deliberata. Lo scopo non è quello di dare un'onesta assistenza ai sofferenti, bensì di promulgare un culto basato sulla morte, la sofferenza e la sottomissioneCuriosamente, fu chiamato dal Vaticano per impersonare l'Avvocato del Diavolo (la cui successiva abolizione, ad opera ovviamente del "grande" GP2, ha fatto schizzare in alto il numero delle santificazioni) nella causa di beatificazione di Madre Teresa. Anche se il suo bersaglio preferito era il cattolicesimo, Hitchens nel tempo se l'è presa (giustamente) con più o meno tutte le religioni organizzate: era fortemente anti-islamico (è stato lui a "inventare" il termine Islamofascismo) e criticò fortemente l'altro capo religioso iperblasonato a vanvera, il Dalai Lama, colpevole secondo lui di varie cosette (aver appoggiato la politica nucleare dell'India, aver accettato un sacco di soldi da Shoko Asahara, aver condannato il sesso anale, etc.). Ma la religione non era il solo cruccio di Hitchens, c'era anche la politica; se devo essere sincero, non ho capito molto riguardo al suo pensiero: si definiva trotskista, ma poi appoggiava Bush e la guerra in Iraq, ce l'aveva con Michael Moore, con Tony Blair (quest'ultimo stra-perse contro di lui una sfida tv sull'argomento religione) e con Reagan, boh! Quello che so per certo è che era un fortissimo ammiratore di George Orwell, tanto da dedicargli il saggio La vittoria di Orwell. Recentemente si era sottoposto per Vanity Fair alla tortura nota come waterboarding: ecco il video. Hitchens era noto per i suoi vizi; oltre a essere una ciminiera, era anche una specie di alcolizzato e spesso si presentava ai dibattiti palesemente sbronzo. L'anno scorso annunciò di avere un brutto tumore all'esofago con metastasi a corredo, che con tutta probabilità l'avrebbe portato presto nell'aldilà, cosa che puntualmente è avvenuta. Che Allah abbia pietà della sua anima! I always knew there was a risk in the bohemian lifestyle... I decided to take it because it helped my concentration, it stopped me being bored — it stopped other people being boring. It would make me want to prolong the conversation and enhance the moment. If you ask: would I do it again? I would probably say yes. But I would have quit earlier hoping to get away with the whole thing. I decided all of life is a wager and I'm going to wager on this bit... In a strange way I don't regret it. It's just impossible for me to picture life without wine, and other things, fueling the company, keeping me reading, energising me. It worked for me. It really did.link |
venerdì 16 dicembre 2011
Christopher Hitchens (1949-2011) |