IL MORTO DEL MESE

giovedì 10 novembre 2011

Jack the Cat (2006-2011)

FOREST HILLS, USA - E' defunto l'ennesimo animale dotato di pagina Facebook ripiena di lacrimanti fan: parliamo di Jack the Cat (ah, menomale, dalla foto pensavo si trattasse di un dinosauro), gatto sperduto. Lo scorso agosto il povero felino era fuggito dalla gabbietta nella quale la sua padrona l'aveva riposto in occasione del viaggio aereo che l'avrebbe portata dal JFK di New York a Los Angeles, quindi aveva fatto perdere le sue tracce. La suddetta padrona, comprensibilmente disperata, ha fatto l'unica cosa che poteva fare: aprire una pagina di Facebook! Ventimila fan, diecimila discussioni, post da 500 commenti l'uno, e che è? Manco avesse perso un figlio... Comunque, aprire la pagina non è servito a una mazza: dopo due mesi e passa di attesa, 'sto cazzo di gatto è uscito fuori da solo: lo hanno visto sul tetto del deposito bagagli del JFK, anzi, più precisamente l'hanno visto precipitare dal tetto e quindi sfracellarsi al suolo. Ciao, suolo!, deve aver esclamato. Questo confuta in maniera inequivocabilmente la teoria secondo la quale i gatti possono cadere da qualsiasi altezza senza farsi niente (anche se, a dirla tutta, ci ero già arrivato da bambino attraverso diverse prove empiriche).

A quanto sembra Jack era sopravvissuto alla caduta e pareva potesse riuscire a farcela, ma così non è stato e qualche giorno fa è finito nell'ormai affollatissimo zoo di Gesù. Ovviamente la sua dipartita ha intristito i suoi fan, che si sono lasciati andare a qualche sussulto di Vergognia!:
Oh my God so sad! wow. i was really hoping he would make it - to live through all that & then still die. so sad. this makes me so angry American Airlines AKA f*cking MURDERERS! needless to say i'll never support them at all or ever fly an animal anywhere. i really hope that law passes. treating a cat like a f*cking suitcase. makes me sick! THANK YOU for drawing attention to this & cats in general.
Vabbè. In memoria di Jack è stato ovviamente aperto un sito che vende orribili magliette.

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Morirono così