PARIGI, SPAGNA - Si spegne Jorge Semprùn, scrittore spagnolo, fratello dello scrittore Carlos e padre dello scrittore Jaime. Ora spero che voi abbiate letto alcuni dei suoi libri perché io non ho mai letto né Il grande viaggio, né Vivrò col suo nome, morirà con il mio, altrimenti immagino che al posto di Jeorge Semprùn avreste letto una cosa tipo Patrizio Colombo. Ad ogni modo senza per forza parlare di me (?) passiamo a dire in due battute perché piangere questo comunista spagnolo. Esiliato con la sua famiglia in Francia, poi in Olanda, viene arrestato dalla Gestapo, si aggrega alle associazioni comuniste dei prigionieri, poi va in Spagna, combatte Franco, lo arrestano, diventa latitante va a vedere le partite del Napoli a bordo campo. Franco muore, lui diventa un pezzo grosso del PCE e, mentre continua a viaggiare dalla Spagna alla Francia (ormai suo paese d'adozione), diventa ministro della Cultura. È un successo! I suoi libri vanno a ruba grazie ad una piccola legge che impone la sostituzione dei sussidiari con La montagna bianca (ok, questa è una cazzata, ma ci sarà un motivo se è diventato famoso). Alla fine si ritira in Francia e continua a scrivere tanti libri, assegni e bigliettini di ringraziamento per i millanta premi che riceve ogni settimana. Continuano la sua opera i parenti, che a quanto pare sono tutti scrittori, che compilano in questi giorni sublimi biglietti di ringraziamento per le condoglianze. link |
giovedì 9 giugno 2011
Jorge Semprùn (1923-2011) |