BERLIN, GERMANIA - Dicevano che Brian Haw aveva un solo vizio, le sigarette, ma è stato sufficiente: si è spento qualche giorno fa a Berlino, dov'era in cura da mesi in seguito alla scoperta di un tumore ai polmoni; peccato, avrebbe meritato di morire, e lo dico senza ironia, nel posto in cui ha stoicamente vissuto negli ultimi dieci anni, ovvero nella Piazza del Parlamento, a Londra. Tutto iniziò il 2 giugno del 2001: per protestare contro la guerra e la politica estera del governo inglese (in principio era contro le sanzioni all'Iraq, poi è stato il turno della guerra in Afghanistan, poi di nuovo quella in Iraq) lasciò moglie e sette figli (lei, comprensibilmente, chiese il divorzio) e andò a vivere nella piazza antistante al Parlamento, in un piccolo accampamento di 40 mq, vivendo del cibo che gli portavano i suoi supporters, fumando una sigaretta dietro l'altra e lanciando anatemi contro la guerra e i politici inglesi. Ovviamente, che ve lo dico a fare, nel corso degli anni è stato più volte arrestato (nonché picchiato). In quanto uomo simbolo del pacifismo, la vita di Brian Haw è stata oggetto di numerosi film e documentari (A Man Called Brian, The Trial of Tony Blair, Terrorstorm) e qualcuno ha addirittura pensato di scrivere un'opera teatrale basata sulla sua vita, The State We're In, con il mitico Michael Byrne nella parte del protagonista. Vi interesserà sapere che Brian Haw non era l'unico a portare avanti questo particolare tipo di contestazione: negli USA resiste ancora la caparbia sessantenne Concepcion Picciotto, che è dal 1981 che vive davanti alla Casa Bianca, protestando contro le armi nucleari. Buona fortuna. link |
giovedì 23 giugno 2011
Brian Haw (1949-2011) |