ZAGABRIA, CROAZIA - Spazzo la stanza, rifaccio il letto, lavo il bagno, la cucina, il salone, riassetto i libri sposto la scacchiera. BOOM. Di colpo inizio a sudare freddo, le mie ginocchia cedono incapaci di fornirmi ulteriore sopporto, avanza uno strano ronzio all'orecchio e le mie mani iniziano a muoversi da sole. Raccolgono i pezzi bianchi e quelli neri e li dispongo ad uno ad uno sulla scacchiera secondo un preciso disegno. Pochi minuti e sono di nuovo in piedi, incredulo per questo strano episodio che ho appena vissuto. Saranno i sintomi di una latente malattia o forse, dopo tanto tempo, il lavoro di stilatore di necrologi mi ha fornito un sesto senso? Inizio a camminare in modo vorticoso intorno al piano cercando una risposta e solo dopo diversi minuti realizzo quello che mi si parava davanti agli occhi: Bruno Parma Vs. Mato Damjanović, Lepizig 1960, la partita che con la sua difesa siciliana fece entrare nella storia il vecchio Mato, rendendolo il secondo scacchista Croato più forte di sempre e, coincidenza delle coincidenza, muore oggi.
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