LONDRA, NEPAL - Però, quante medaglie! Non gli basta tutto il petto... che avrà fatto mai Lachhiman Gurung per guadagnarsi, fra le altre patacche, la Victoria Cross, la maggiore onorificenza possibile sotto l'Impero Britannico? Ha salvato la regina da un drago? E' presto detto: Gurung, originario del Nepal, faceva parte dell'8° fucilieri Gorkha (soldati indiani al servizio di Sua Maestà) e nel maggio del '45 il suo plotone si trovava in Birmania, l'odierno Myamar, a combattere i giapponesi. A un certo punto, lui e altri 3 commilitoni si trovarono a difendere un avamposto, soli contro ben 200 soldati nipponici: la terza granata nemica che cercava di rispedire al mittente gli scoppiò in mano, portandosi via la suddetta mano, mezzo braccio, un occhio, mezza faccia, mezza gamba e ferendo gravemente gli altri due. Ma il Leonida Nepalese non si perse d'animo: imbracciò il fucile e con un solo braccio e un solo occhio iniziò a fare polpette di musi gialli. Infine, quando arrivarono i rinforzi, per terra c'erano 31 corpi nemici, tutti uccisi dal prode Lachhiman (o forse hanno fatto harakiri, sapete come sono fatti i giapponesi, magari quei 31 appartenevano allo Squadrone Suicidi). Dopo la battaglia e la successiva convalescenza, Lachhiman (nomen omen, se lo leggiamo Luckyman) rimase, non si sa a far cosa, nel suo reggimento (nel frattempo l'India era diventata indipendente) con il grado equivalente di sergente, poi fece ritorno nel suo paesino del cazzo nel Nepal, dove ha passato il resto dei suoi giorni. link |
martedì 14 dicembre 2010
Lachhiman Gurung (1917-2010) |