LINCOLN, NEBRASKA - Appartiene ormai al passato il Capitano Fred Hargesheimer, pilota e benefattore statunitense. Durante la seconda guerra mondiale il suo P-38 fu abbattuto nei cieli della Papua Nuova Guinea da un aereo giapponese, ma fu in grado di paracadutarsi e ripararsi nell'isola nota come New Britain. Qui sopravvisse da solo per un mese nella giungla (rischiando la morte e la follia), prima di essere trovato dai nativi e "adottato": pensate, per ben 8 mesi abitò nel villaggio Ea Ea, fu nutrito, curato e nascosto alle pattuglie nipponiche, finché non riuscì ad imbarcarsi s'un sottomarino alleato e fare ritorno a casa. Ma il capitano Hargesheimer non dimenticò i suoi salvatori: tornò nell'isola svariate volte, organizzò diverse raccolte di fondi per la popolazione locale e fece anche costruire una scuola (da qui il titolo del libro che parla della sua storia, The school that fell from the sky). L'ultima volta che Mastah Preddi (Master Freddie), così era noto fra i nativi, andò a visitare il villaggio fu nel 2006, in occasione del ritrovamento della carcassa del suo velivolo abbattuto 60 anni prima (alla buon'ora); era già un supervecchiaccio, ci vedeva poco e si muoveva meno, per cui veniva portato in giro così. Nel 1999 riuscì persino a contattare il giapponese che lo aveva abbattuto, Mitsugu Hyakutomi: era desideroso di chiedergli come mai non lo avesse finito una volta eiettato dal velivolo in fiamme, ma Hyakutomi nel frattempo aveva contratto l'Alzheimer e quindi non si ricordava più una mazza; allora la moglie andò a scartabellare le sue vecchie lettere e scoprì che il marito non trovava onorevole uccidere a sangue freddo un uomo indifeso e per questo l'aveva risparmiato. Chissà, a parti inverse, cosa sarebbe successo. link |
venerdì 24 dicembre 2010
Fred Hargesheimer (1916-2010) |