IL MORTO DEL MESE

giovedì 29 luglio 2010

Pellegrino Santucci (1921-2010)

BOLOGNA, ARROGANTE E PAPALE - Polvere era e polvere è ritornato padre Pellegrino Santucci, religioso romagnolo fascistone. Era lui, che Dio lo abbia in gloria, ad officiare a Predappio ogni anno la messa in suffragio del Duce, "il più grande uomo da me conosciuto", diceva citando Pio XII. Strano, quando mai religione e dittatura fascista sono andati d'accordo?

L'altro giorno a Bologna si è svolto il funerale, in un tripudio di braccia tese, celebrato da Sua Eccellenza Rev.ma Monsignor Ernesto Vecchi, una specie di genio del cattolicesimo reazionario da combattimento: come dimenticare le sue fantastiche uscite ("Satana è su Facebook", "Vergognatevi di aver fatto parte del Partito Comunista", "La violenza è cugina della trasgressione", "I preti di Bologna sono tutti bravi").

Vale la pena riportare qualche passo dell'omelia del nostro Richelieu alla bolognese:
La mia presenza intende sottolineare la riconoscenza della Chiesa bolognese e del Suo Arcivescovo, per quanto la Famiglia religiosa dei Servi di Maria ha fatto, nel tempo, per l’incremento spirituale e culturale della nostra gente, nella speranza che i frutti dello Spirito possano continuare a maturare. [Padre Pellegrino era un] frate esuberante, dal temperamento emotivo, attivo e primario, non sempre è riuscito ad evitare le esondazioni dall’alveo del grande fiume della sua parresia, cioè dal suo coraggio di testimoniare la fede in Gesù Cristo in modo integrale. E per questo di fronte alla morte, il vero credente non giudica secondo l’ottica insufficiente della cronaca, ma tenta di cogliere il mistero dell’uomo, alla luce del mistero di Dio e della Storia della salvezza.
E dulcis in fundo:
Chissà se Bologna e il nuovo sindaco saranno capaci di conservarne la memoria? La mia è una domanda.
La risposta è: socc'mel!

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Morirono così