IL MORTO DEL MESE

martedì 15 giugno 2010

Paolo Murgia (1924-2010)

DA QUALCHE PARTE IN SARDEGNA - Santoro, Travaglio, Di Pietro, Fini, andate a lavorare, per non dire a cacare: il nuovo martire dell'antiberlusconismo è lui, Paolo Murgia, coriaceo pastore sardo. Armato solo di pecore, testardaggine e carte bollate è riuscito a tenere testa per ben 30 anni a chiunque volesse costruire sui suoi pascoli, compreso il Malefix di Arcore.

Per farla breve, l'ex pelato aveva deciso di edificare un mega villaggio turistico, con tanto di porto (solo 2000 barche), ma non aveva fatto i conti con il nostro eroe con la coppola: Paolo Murgia, infatti, aveva precedentemente depositato una richiesta di usucapione per lo sfruttamento di quei terreni, dove da sempre viveva e faceva pascolare le sue pecore; non importa quanti soldi offrisse il nostro amato premier, lui non ne voleva sapere. Nella sua sacrosanta lotta contro le forze del male si avvalse persino della collaborazione del famoso ex-bandito Graziano Mesina (in cosa consistesse questa collaborazione lo ignoriamo, ma ci piace pensare che abbia rapito Piersilvio o qualcosa del genere). Infine, pochi mesi fa, praticamente in punto di morte e tra la delusione dei fan su Facebook, Murgia si è accordato per una cifra che si aggirava verso il mezzo milione.

Diversamente da quanto emerso inizialmente, le fidate pecore non continueranno l'opera del defunto padrone: pare infatti che siano tutte berlusconiane. Chi l'avrebbe mai detto! Non ci sono più le pecore di una volta...

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Morirono così