PALERMO, TRINACRIA - Sono impaurito e costernato! Perdiamo infatti il miglior critico cinematografico che l'Italia ci abbia mai regalato. Iniziò nel 1964 a dirci come la pensava su questo e quello sul Giornale di Sicilia. Uno dei pochi critici che sapeva non prendersi sul serio, uno dei pochi che riusciva a sopportare Marzullo. Sempre sintetico e ironico, spesso erano più belle le sue recensioni che le opere stesse. Collaborò con Ciprì e Maresco e con Roberta Torre, riconoscendo il valore dei tre registi. Lascia tutti noi privi di un faro che ci possa illuminare tra i quintali di immondizia cinematografica che il futuro ci riserba.
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