IL MORTO DEL MESE

lunedì 1 marzo 2010

Kermit Tyler (1913-2010)

SAN DIEGO, CALIFORNIA, USA - A tutti capita di fare delle cazzate, ma accade raramente che l'errore di un singolo si ripercuota nella storia, come invece è accaduto a Kermit Tyler.

Siamo in una base militare americana vicino Pearl Harbor, è il 7 dicembre 1941. Da poco erano stati montati dei primitivi radar, grossa novità tecnologica per il tempo (la Raf ci aveva sodomizzato la Luftwaffe nell'Operazione Leone Marino), ma i bifolchi a stelle e strisce non credevano nelle potenzialità del mezzo, né sapevamo usarlo bene come gli inglesi. Quella mattina andò così: i due radaristi, poco prima di smontare dal turno, notarono una grossa nuvola di puntini pulsanti sul monitor, al che informarono immediatamente l'ufficiale capo del Pearl Harbor Intercept Center, il nostro Kermit Tayler, il quale, pensando si trattasse dei sei bombardieri B-17 che erano attesi alla base, pronunciò questa storica risposta:
Sticazzi


traduzione più o meno libera di "Don't worry about it". Ovviamente non si trattava di 6 bombardieri americani, ma di ben 183 fra caccia e bombardieri giapponesi, che costituivano la prima delle tre ondate di quello che fu il micidiale attacco a Pearl Harbor. Com'è risaputo gli americani si presero un sacco di mazzate in quell'occasione e pensate un po' il povero Tyler come si sentiva in colpa, non poteva neanche usare come scusa "è il mio primo giorno", perché in realtà era il suo secondo giorno. In seguito fu indagato dalla Corte Marziale e prosciolto da ogni accusa di imbecillità e incompetenza; nel frattempo, l'USAF si fece spedire i tecnici radar dall'Inghilterra a spiegare ai vaccari il corretto utilizzo dello strumento, giusto per prevenire altri Tora Tora Tora.

Tranquillo Kermit, noi non ce l'abbiamo con te. Sai che ce ne fotte.

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Morirono così